Biathlon

Biathlon, Karin Oberhofer: “Mi sono sempre allenata, proverò a rientrare ma Paul avrà la precedenza”

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A 60 giorni dal via della Coppa del Mondo di biathlon 2017-2018, abbiamo il piacere di intervistare Karin Oberhofer. L’atleta 32enne dell’Esercito ha interrotto l’attività agonistica nel mese di dicembre, quando ha scoperto di essere in dolce attesa del piccolo Paul. Da neo mamma ora prova a stringere i tempi e i denti per poter rientrare a competere in vista dei Giochi Olimpici di Pyeong Chang, previsti a marzo 2018. Ecco le sue impressioni rilasciate per OA Sport:

L’11 luglio è arrivato il successo più bello, con la nascita del piccolo Paul. Come è cambiata la tua vita e come stanno andando questi primi mesi da mamma?

“E’ veramente il successo più bello. Molto emozionante, un’avventura bellissima. Le prime settimane sono state molto intense e impegnative. Poi giorno dopo giorno, settimana dopo settimana si cresce… si impara, ci si abitua! Paul è stato subito fin dall´inizio molto bravo. Amo essere mamma, sono felice e contenta e ogni giorno ringrazio Dio di avere un figlio così, stupendo e sano”. 

Da Paul a Paul, un anno e mezzo fa è venuto tragicamente a mancare tuo padre, per cui emotivamente questo periodo per te non deve essere stato facile…

“Mio padre è sempre stato il mio idolo e lo è ancora: il suo modo di vivere, il suo approccio sempre positivo davanti ad ogni difficoltà che il destino gli metteva davanti. Si, è stato un periodo molto difficile per me, ma ho cercato di non pensare a cosa ho perso ma piuttosto di essere grata di avere avuto un papà come lui. Cerco di portare avanti la sua energia positiva e sono contenta e felice di aver avuto accanto per 30 anni un padre come lui. E’ logico che mi manca ogni giorno, ma in famiglia lo teniamo vivo parlando di lui, scherzando come avrebbe fatto lui e raccontando spesso ai nipotini del loro nonno stupendo. 

Quando io ero piccola come Paul, mio papa era un atleta di alto livello. E quando c´era la possibilità ha sempre portato tutta la famiglia (mamma, io e mia sorella Lea) con lui alle gare e agli allenamenti. Giravamo tanto tutti insieme ed era molto bello. Ora anche quando mi alleno Paul è sempre con me e mi è sempre vicino, anche perché quando ha fame…lo devo accontentare! Spesso penso a mio papà e noi che lo seguivamo per gare e rivivo quei momenti insieme.

Grazie all’aiuto e al sostegno di Alex (Inderst, tecnico della squadra Juniores), degli zii, dei cugini, dei nonni e di mia sorella posso continuare a vivere questa vita sportiva. E’ bellissimo far combaciare famiglia e sport. Alla fine per me il risultato non sarà cosi importante, già vivere quest’emozione mi rende felice”.

Nonostante la maternità hai continuato però ad allenarti presso il centro di Val Ridanna. Pensi di poter riuscire a rientrare in tempo per i Giochi Olimpici, facendo un rientro lampo post maternità riuscito in passato ad atlete del calibro di Marie Dorin Habert e Darya Domracheva?

“Mi sono sempre allenata fin quando ho potuto, ho sempre ascoltato il mio corpo e lo faccio ancora. Ho però avuto un parto cesareo che, a causa della ferita, ha rallentato un po’ la mia ripresa. Chapeau a quello che sono riuscite a fare queste due grandissime campionesse come Marie e Darya. 

Sarà molto difficile, ma proverò a rientrare anche grazie al sostegno che ricevo da tutta la mia famiglia, come dicevo prima. Oggi però per me in prima posizione viene il mio piccolo Paul, poi tutto il resto… 

Vedrò giorno per giorno e mi lascerò sorprendere da quello che arriverà. Faccio con passione ogni allenamento perché mi piace. Se poi arriveranno dei bei risultati sarò contenta, ma anche se non dovessero arrivare, rimarrò comunque felicissima di essere mamma di un figlio come Paul”.

In questo inverno lontano dalle piste, come hai visto le tue compagne in questa stagione? Dorothea Wierer non è riuscita a esprimersi al massimo ma ha alte aspettative per l’annata olimpica. Tu come l’hai vista?

“Io ho visto una squadra molto forte. Dorothea e le ragazze sono fortissime. Dobbiamo sempre considerare che sono lì a giocarsela in ogni gara con le migliori del mondo e il livello è molto alto. Lo ripeto, per me sono state tutte e 4 bravissime. Arrivare a questi livelli è difficilissimo ma poi tenere questo livello è ancora più difficile e loro lo hanno fatto”.

La tua compagna di allenamento Federica Sanfilippo ha forse realizzato la miglior stagione in Coppa del Mondo, sfiorando la medaglia ai Mondiali nella sprint: pensi che sia pronta per il definitivo salto di qualità nelle big?

“Si, penso che Fedi si sia allenata bene e negli ultimi anni è sempre riuscita a migliorarsi. Penso e spero per lei che riesca anche quest´anno a confermarsi ad altissimo livello”.

Ad Anterselva sei stata la prima ad abbracciare Alexia Runggaldier dopo il suo primo podio in carriera in Coppa del Mondo, ha saputo ripetersi addirittura ai Mondiali sempre nell’individuale, conquistando la medaglia. Lei ha ereditato il tuo pettorale nella staffetta azzurra, dove ha saputo comunque esprimersi ad alti livelli durante la stagione

“Si, perché ero felicissima per lei e so quanto lei ha combattuto per centrare questi risultati. Ha meritato tantissimo i risultati che è riuscita ad ottenere quest’inverno”.

Ti aspettavi una crescita così continua di Lisa Vittozzi, che ha avuto un forte picco di condizione nel finale di stagione: dopo il quarto posto nella sprint iridata di Hochfilzen, è riuscita a salire sul podio a Kontiolahti. Può essere la sorpresa per i colori azzurri per la prossima stagione?

“Essendomi allenata con lei fino allo scorso dicembre posso dire che me l’aspettavo. Sapevo che Lisa sarebbe arrivata a queste prestazioni e sono convinta che ci farà ancora emozionare tanto!”.

Da due anni il gruppo dei ragazzi è oramai consolidato: Dominik Windisch e Lukas Hofer hanno comunque dimostrato di essere atleti di grande livello che possono conquistare il podio o arrivarci davvero vicino, ma stanno anche trascinando Thomas Bormolini e Beppe Montello in un circuito maschile davvero competitivo.

“Anche tra i ragazzi si è instaurato un bellissimo gruppo, stanno crescendo insieme e penso che ognuno possa imparare qualcosa dagli altri compagni. Mi piace tantissimo il rapporto che hanno tra di loro, si rispettano e si divertono allo stesso tempo”.

Un pensiero anche per la Val Ridanna, che in questa stagione, prima dei Giochi Olimpici, ospiterà i Campionati Europei. Forse la competizione che ti ha lanciato nel 2011, dove hai conquistato l’argento nella staffetta. Pensi che questo evento possa rilanciare ancora di più Ridanna a livello di sponsor e strutture, magari realizzando quella pista di skiroll che tanto desideri per poterti allenare al meglio anche d’estate?

“Ridanna è un bellissimo posto, con tante possibilità di allenamenti diversificati. Purtroppo manca l’elemento più importante per l’estate: la pista di skiroll. Spero tantissimo che in futuro, anche grazie a questo evento, possa essere realizzata”.

Per chiudere, un aneddoto sul piccolo Paul: qualora crescendo ti chiedesse di praticare sport verso quale lo indirizzeresti? 

“I miei genitori mi hanno dato la possibilità di provare diverse discipline e sono molto contenta di aver avuto queste opportunità. Spero di poter far vedere anche io a mio figlio tante cose e di dargli la possibilità e la libertà di scegliere quello che gli piace”. 





nicolo.persico@oasport.it

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