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Calcio
Calcio femminile: il Brescia giocherà a Lumezzane gli ottavi di finale di Champions League. Cellino chiude le porte del Rigamonti
Alcuni giorni fa si parlava dei miglioramenti del calcio femminile nostrano e delle attenzioni mediatiche apertesi. I risultati sportivi eccellenti della Nazionale di Milena Bertolini, nei primi due incontri delle Qualificazioni Mondiali 2019, e le splendide vittorie di Fiorentina e Brescia, in Champions League con pass per gli ottavi di finale, avevano rappresentato un chiaro segnale di vitalità.
Purtroppo, un passo indietro si è riscontrato relativamente alla vicenda “Stadio” per le Leonesse. Ebbene, le ragazze allenate da Gianpiero Piovani dovranno disputare il prossimo incontro in Europa contro le forti francesi del Montpellier (8 novembre alle 20.30) non più al “Rigamonti”, dove si era tenuta la fortunata partita contro l’Ajax, ma bensì allo Stadio Tullio Saleri di Lumezzane: rettangolo di gioco che rispetta i severi parametri dell’Uefa ed ideale per la vicinanza geografica.
Una scelta dettata dal veto categorico del presidente del Brescia Calcio maschile Massimo Cellino che ha non ha voluto concedere l’uso del Rigamonti alle calciatrici in quanto l’impiego anche nelle partite di Coppa della compagine delle donne andrebbe a rovinare ulteriormente il manto erboso. Un “No” che, dal punto di vista etico, si può discutere ma di fatto ha una motivazione basata su accordi economici tra il Comune di Brescia e la società dell’ex n.1 del Cagliari Calcio. Aspetti chiariti dal massimo dirigente del Brescia calcio femminile Giuseppe Cesari attraverso un comunicato: “E’ vero che lo stadio Rigamonti di fatto rappresenta la storia del calcio bresciano e per me e le mie giocatrici è stato un motivo di orgoglio poter disputare le gare della Champions in questo stadio ma è giusto anche rispettare gli accordi e le scelte del Brescia Calcio Spa. Prima dell’incontro con l’Ajax avevo raggiunto un accordo con il pres. Cellino che prevedeva la concessione dell’impianto solo per quella sfida. La nostra Società si è sempre fatta carico di tutte le spese relative alle gare disputate presso lo stadio M. Rigamonti. Spese che si aggirano intorno ai 20/25.000 euro per ogni incontro e che coprono spese quali costo della stampa dei biglietti, gestione led del campo, ambulanze, sistemazione del campo di gioco, pulizia delle tribune, spogliatoi e tutte le stanze impianto di illuminazione, stampa della cartellonistica, steward, cassiere e vigili del fuoco. Quindi la nostra società ha sempre pagato di tasca sua tutti i costi e la nostra tengo a precisare non è una società di professionisti ma dilettantistica. Di fatto la nostra Società non ha un impianto per giocare le partite in casa.“
Qualcuno potrebbe dire: “Esiste la riforma della Figc del 2016 che impone alle società di A e B maschili di affiliarsi o acquisire il titolo sportivo di una società femminile nei ranghi della Federcalcio con sede nella stessa provincia“. Il club maschile però “furbescamente” non si è legato all’ACF Brescia ma bensì all‘ASD 3Team di Flero, club nato nel 2013 che, da luglio veste la maglia con la V bianca, e partecipa al campionato di Serie D. Questo perchè sostenere una società femminile di Serie A ed una di categoria decisamente inferiore comporta un impegno economico decisamente inferiore come chiarisce lo stesso Cesari sempre nel comunicato: “Da regolamento Figc per replicare il modello Fiorentina o Lazio, il Brescia maschile dovrebbe acquisire almeno il 51% della mia società, quindi diventarne proprietario. Io sarei disponibile anche a regalare il 51% del Brescia femminile, rimanendone amministratore delegato, ma la gestione ha un costo e dovrebbero contribuire economicamente, cosa che attualmente non intendono fare.”
Alla fine della fiera, quindi, l’8 novembre alle ore 20.30 le Rondinelle scenderanno sul campo del Saleri costrette ad emigrare e, vista l’importanza dell’incontro (un ottavo di finale di Champions), si sarebbe potuta prendere una decisione più all’insegna del buon senso.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Brescia calcio femminile