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Ciclismo
Ciclismo, Matteo Fabbro: uno scalatore puro su cui l’Italia deve investire
In questa stagione il ciclismo italiano ha imparato a conoscere un giovane di grande talento, stiamo parlando di Matteo Fabbro. Un ragazzo di 22 anni, che quest’anno ha corso con il Cycling Team Friuli, ma che dalla prossima stagione farà il salto di categoria e passerà professionista con la Katusha-Alpecin. A livello di caratteristiche tecniche, Fabbro è il tipico scalatore moderno, capace di staccare tutti sulle salite più dure, ma dotato anche di un buon passo in percorsi meno difficili.
In questa stagione Fabbro ha dimostrato a tutti le proprie capacità, nonostante due gravi infortuni che hanno compromesso gran parte dei suoi piani. Infatti ad aprile si era fratturato la clavicola alla Vuelta de la Juventud e al suo rientro al Giro U23 è stato vittima di un’altra caduta, in cui si è fratturato di nuovo la clavicola. Nonostante tutto ciò, Fabbro non ha perso la motivazione ed è tornato in bici per l’ultima parte di stagione con una grinta incredibile.
A luglio ha conquistato il successo nel prologo del Giro della Valle d’Aosta, una cronoscalata di 8 km. In questa tappa Fabbro ha dimostrato tutto il suo talento, riuscendo a battere il russo Pavel Sivakov, forse il più forte scalatore di questa stagione tra gli U23. Il mese successivo ha realizzato un’ottima prestazione al Tour de l’Avenir, arrivando sempre con i migliori in salita. Anche qui però è stato vittima della sfortuna, cadendo nella penultima tappa e compromettendo la classifica generale. La stagione si è chiusa poi con una grande vittoria, alla Coppa Città di San Daniele. Qui Fabbro ha sbaragliato la concorrenza, staccando tutti sulla seconda ascesa al Monte di Muris e trovando il successo in solitaria al traguardo. Un risultato di grande prestigio, che lo lancia al meglio verso il professionismo.
Da questo breve resoconto è già chiaro il talento di questo ragazzo, che ha un potenziale di crescita enorme. Stiamo parlando di un corridore che in salita può staccare tutti e se migliorerà anche negli altri settori, potrebbe diventare un serio candidato per la vittoria in un Grande Giro. Per questo motivo il movimento azzurro deve investire su di lui. Infatti l’Italia ha bisogno di un giovane in ottica corse a tappe e Fabbro sembra essere il candidato perfetto. Probabilmente nella Katusha non avrà molto spazio all’inizio, per questo la Nazionale italiana dovrà essere brava a inserirlo gradualmente nella propria squadra e a valorizzare al meglio il suo talento.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Federciclismo