Ciclismo
Ciclismo, RIVOLUZIONE in vista? Lappartient vuole appena 6 corridori per squadra! Più sicurezza o mossa anti-Sky?
“Un tempo le squadre potevano contare su dieci uomini, poi siamo riusciti a scendere a nove. Ma io sono favorevole per spingersi ancora più lontano. Sei corridori per squadra, sarebbe meglio“.
Sono queste le parole del presidente dell’UCI David Lappartient che. dopo aver evidenziato un parere negativo circa l’uso delle radioline già dai prossimi Mondiali, è ancor più deciso sull’essere favorevole ad un decremento del numero di corridori per squadra. Un cambiamento che si presenterà già a partire dal prossimo anno con 8 atleti nei grandi giri e 7 nelle altre prove previste in calendario.
Una vera e propria rivoluzione, in teoria, fatta per la sicurezza al fine di prevenire i tanti incidenti ricorrenti sulle strade. Tuttavia, analizzando il tutto in maggior profondità, è anche un invito a tornare ad un ciclismo meno programmatico e più basato sull’improvvisazione. Il “No” alle radioline ed anche la diminuzione del numero dei corridori sembra essere infatti un modo per rendere più difficoltoso il controllo della corsa da parte della compagini più forti, lasciando spazio anche alla creatività. In questo senso vengono in mente anche le parole di Alberto Contador che, ritiratosi quest’anno dall’attività agonistica, aveva manifestato un parere non così distante dal n.1 della Federazione Internazionale.
Un provvedimento che, nei fatti, andrebbe a colpire soprattutto la Sky, squadra n.1 in circolazione non solo per la presenza di un campione come Chris Froome, capace di vincere quest’anno sia il Tour de France (4° in carriera) che la Vuelta a España, ma anche per la forza di gregari. In buona sostanza con meno uomini a disposizione i capitani sarebbero costretti ad agire in prima persona. Dalla prossima stagione la strada ci dirà che effetti ci potrebbero essere nel caso.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Aso
