Formula 1

F1, analisi prove libere GP Giappone 2017: la pioggia rovina metà giornata. In precedenza Ferrari davanti a Mercedes e Red Bull

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Cosa ci lascia in eredità questa prima giornata di prove libere del fine settimana del GP del Giappone? Due sessioni completamente opposte. La prima sull’asciutto, la seconda (clicca qui per vedere i risultati della sessione) rovinata dalla pioggia, che ha permesso a soli cinque piloti di completare un giro lanciato. Assume valore, dunque, quanto visto nella FP1 (clicca qui per vedere i risultati della prima sessione) e, per i tifosi della Ferrari, si può dire che sia un ottimo viatico in vista della gara di domenica (clicca qui per vedere come seguire in tv il weekend).

Sull’asciutto (clicca qui per conoscere il meteo previsto), infatti, Sebastian Vettel si è dimostrato ancora una volta il più veloce. Il tedesco ha piazzato un ottimo 1:29.166 con gomma SuperSoft distanziando il rivale diretto in classifica Lewis Hamilton (Mercedes) di 211 millesimi e Daniel Ricciardo (Red Bull) di quasi 4 decimi. Un ottimo inizio di giornata che viene sottolineato anche da altri fattori, come le basse temperature di Suzuka che favoriscono le “Frecce d’argento” come il layout del tracciato nipponico che, in teoria, non è l’ideale per la Ferrari. Sommando tutto ciò si può dire che la “Rossa (con Kimi Raikkonen quarto a meno di mezzo secondo dal compagno) si stia ribadendo ad ottimi livelli anche in Giappone. Anche per quanto riguarda il passo gara (provato già in mattinata temendo la pioggia del pomeriggio) il ritmo della SF70H sembra impossibile per tutti. Il divario nei confronti dei rivali diretti si aggirava sul secondo, per cui non appare veritiero, ma qualche decimo sembra comunque esserci.

La Mercedes (che vede ancora un Valtteri Bottas spento con un ritardo di un secondo da Vettel) sperava probabilmente di essere in un’altra situazione approcciando alla pista di Suzuka. Un circuito sul quale, in teoria, doveva primeggiare. La pioggia prevista domani in concomitanza con le qualifiche potrebbe dare una mano alle W08 che in quelle situazioni sanno eccellere. In ottica gara (che dovrebbe essere sull’asciutto) c’è da recuperare terreno nei confronti della Ferrari. Sul ritmo gara, al momento, il gap è notevole, ma come è ben noto il sabato la scuderia di Brackley sa estrarre il massimo dalla propria vettura e il suo obiettivo sarà piazzare Hamilton in prima fila, possibilmente davanti al rivale diretto.

Discorso simile per la Red Bull che si conferma molto vicina a Ferrari e Mercedes, ma alla quale manca ancora un piccolo gap a livello di competitività. Il bagnato potrebbe aiutare questa rincorsa anche se Ricciardo ha concluso la FP1 a meno di quattro decimi dalla vetta. Max Verstappen, invece, non ha potuto completare il suo giro veloce per colpa della bandiera rossa esposta per l’incidente di Carlos Sainz. La sensazione è che vedremo una RB13 pronta a combattere (sfruttando la sua ottima trazione) ma meno incisiva rispetto a Sepang.

Tra le altre scuderie si è segnalata la Force India grazie al settimo posto di Esteban Ocon (ma staccato di 1,7 secondi da Vettel) mentre il tredicesimo di Sergio Perez non deve spaventare, dato che il messicano migliora sensibilmente mano a mano che si avvicina alla gara. Buon tempo anche per Nico Hulkenberg (Renault) ottavo a 1,8 secondi dalla prima posizione, mentre il suo compagno Jolyon Palmer è appena quindicesimo a quasi un secondo di distacco. Giornata di riscossa anche per la Haas che, dopo diversi appuntamenti sottotono, piazza Romain Grosjean al nono posto e Kevin Magnussen all’undicesimo. L’obiettivo per il team americano è di non mollare la presa durante il weekend, come troppo spesso le accade.

Sufficiente la McLaren con Stoffel Vandoorne decimo, e ancora una volta davanti a Fernando Alonso (ma staccato di appena 33 millesimi nel confronto diretto). Male le Williams con Lance Stroll quattordicesimo a 2,5 secondi dalla vetta, mentre Felipe Massa è addirittura due posizioni dietro al compagno con tre decimi di divario, e stessa sorte per le Toro Rosso con Sainz che, oltre all’incidente in curva 11, ha concluso la sessione a tre secondi da Vettel, con Pierre Gasly alle sue spalle per circa due decimi. Continuano le brutte notizie per il team di Faenza. Ultime e staccatissime come sempre le due Sauber, con un ritardo di circa 4 secondi al giro.

 

 





 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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