Formula 1
F1, GP Giappone 2017: le gomme portate da Ferrari e Mercedes. Le possibili strategie ed i pit-stop
Dopo l’appuntamento di Sepang (Malesia), il grande Circus fa rotta verso il Giappone, sullo storico circuito di Suzuka, 16° GP della stagione 2017. Nato nel 1962 come tracciato per i test della Honda, è entrato a far parte del mondo della F1 dal 1987 al 2006 per poi tornare in auge dal 2009 ad oggi. Un circuito unico per gli appassionati ed in passato teatro di grandi sfide tra i duellanti per il titolo iridato. Come non ricordare i confronti tra Ayrton Senna ed Alain Prost alla fine degli anni ’80 oppure la battaglia tra Mika Hakkinen (McLaren) e Michael Schumacher alla soglia dei 2000. Asfalto ricco di storia che metterà a dura prova anche le gomme e potrebbe essere un discriminante importante nella sfida Ferrari-Mercedes.
Un tracciato veloce con una sequenza di curve micidiali, dunque, da guidare anche di motore, molte delle quali di pura trazione sollecitanti gli pneumatici posteriori, con forti accelerazioni laterali combinate a quelle longitudinali in frenata e accelerazione. Il carico richiesto per garantire una prestazione ottimale è medio-alto. Il buon livello di grip dell’asfalto produce elevata aderenza che in curva 1 porta l’anteriore sinistra a sopportare uno sforzo immenso, stesso discorso per gli pneumatici posteriori, costretti a gestire accelerazioni di 4G. Asfalto abrasivo, altresì, che soprattutto in gara richiederà grande attenzione per il degrado delle mescole.
Per questo round saranno le medie, le soft e le supersoft le tre tipologie di coperture a disposizione dei team. Secondo il responsabile Car Racing di Pirelli Mario Isola portare compound “più morbidi” rispetto al passato rappresenta una sfida per il costruttore di pneumatici italiano: “Per il Gran Premio del Giappone abbiamo nominato pneumatici più morbidi, e quindi più veloci, rispetto alla scorsa stagione, com’è avvenuto per diverse altre gare quest’anno. Nel caso di Suzuka ciò è particolarmente significativo, perché si tratta di uno dei circuiti più impegnativi dell’anno per i pneumatici; qui i carichi laterali sono importanti e possono causare degrado termico anche elevato nel caso in cui le gomme non siano gestite al meglio. La gara in Giappone è una delle più amate dai piloti: con i pneumatici più larghi e le nuove monoposto che affrontano le curve più velocemente, vedremo livelli di carico e quindi valori di velocità in curva davvero elevati ed è molto probabile che anche qui il record della pista venga demolito”.
Per questa gara n.16 del 2017 scelta identica tra i due grandi rivali Lewis Hamilton e Sebastian Vettel: un set di medie, cinque di soft e sette di supersoft. Questa la decisione dei due grandi protagonisti di questo campionato. Stesso discorso per i due “n.2” di Maranello e Stoccarda ossia Bottas e Raikkonen che avranno a disposizione due medie, quattro soft e sette supersoft. Vien logico pensare che il programma di lavoro verterà maggiormente sull’uso di soft e supersoft disponendo di un solo treno di gomme a banda bianca.
In questo senso le strategie potrebbero orientarsi sulle due soste (supersoft-soft-supersoft) ma ciò dipenderà dal degrado delle mescole ed anche se qualcuno vorrà azzardare una sola fermata e magari puntare sugli pneumatici più duri a disposizione cioè le “medie”. Il meteo farà la differenza, con annesse temperature, e potremmo avere una corsa non facile da leggere.
Per quanto concerne le Red Bull, il team di Milton Keynes porterà nove treni di supersoft, tre sole soft ed uno di medie credendo fortemente nella mescola più morbida, volendo dare un approccio più aggressivo al weekend.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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