Formula 1
F1, GP Messico 2017: analisi prove libere. Grande equilibrio in pista con Mercedes, Ferrari e Red Bull vicine. Si prospetta un weekend di fuoco
Non è certo facile farsi un’idea al termine della prima giornata di prove libere del GP del Messico 2017, terzultimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno. Sul circuito “Hermanos Rodriguez” i tre top team Mercedes, Ferrari e Red Bull hanno messo in mostra un’ottima velocità sia in configurazione da qualifica che da gara ed è davvero difficile capire chi possa avere le carte migliori per il time attack e la domenica di corsa. Ci sono, però, degli spunti che val la pena approfondire.
RED BULL VELOCE NEL GIRO SECCO – Su un tracciato veloce che obbliga le monoposto all’uso di un medio carico la Red Bull e Daniel Ricciardo hanno impressionato stabilendo la miglior prestazione odierna in 1’17″801 facendo la differenza nel t2 dove la RB13 ha evidenziato grande agilità nei rapidi cambi di direzione. Bontà della vettura di Milton Keynes confermata anche dai riscontri di Max Verstappen, terzo a 163 millesimi dal compagno di squadra e tra i migliori nella simulazione sul passo gara. Da constatare però un problema forse al motore sulla vettura dell’olandese costretto ad interrompere qualche minuto prima le FP2. L’australiano, invece, ha continuato a girare martellando su tempi notevoli (1’21”) dicendo con forza che la RB c’è.
INITIAL CLASSIFICATION (END OF FP2): Half-a-second splits the top six #MexicoGP ???????? #F1 pic.twitter.com/WMrDy8PbMI
— Formula 1 (@F1) October 27, 2017
MERCEDES COSTANTE – Se al mattino Valtteri Bottas e Lewis Hamilton avevano dominato la scena, montando però le ultrasoft a differenza dei più qualificati rivali, al pomeriggio Lewis si è dovuto accontentare della piazza d’onore nella simulazione con poca benzina a bordo mentre sul passo gara il n.44 è parso quello più costante, mantenendosi sul piede dell’1’21” con la stessa continuità di Ricciardo ma coprendo più tornate. Un equilibro che quindi il britannico sembra aver trovato al pari del suo compagno di squadra, tornato ad essere incisivo su un layout, probabilmente, più adatto alle sue caratteristiche di racing driver. Hamilton, tra l’altro, protagonista di un testacoda nelle prime battute delle FP2 costringendo i meccanici delle Frecce d’Argento ad un lavoro supplementare che non ha comunque impedito al leader della classifica iridata di portare a termine il suo programma.
FERRARI PERFORMANTE CON LE SUPERSOFT – Chiudendo con la Rossa, sotto il profilo della prestazione pura al Cavallino Rampante è mancato quel quid con le ultrasoft. Sia Sebastian Vettel che Kimi Raikkonen, nei loro tentativi, non sono riusciti a tirar fuori il meglio dalla propria macchina forse non avendo delle buone risposte in fase di inserimento in curva e dovendosi accontentare del quarto e quinto tempo. In configurazione gara, però, Seb ha saputo trovare un giusto feeling con le supersoft essendo autore del giro più veloce in queste condizioni (1’20″732). Un riscontro che può far ben sperare per il proseguo del weekend. Se il titolo iridato ormai sembra essere nelle mani di Hamilton, almeno la soddisfazione del successo di tappa non è obiettivo così impossibile.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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