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F1, GP Stati Uniti 2017: Ferrari senza più niente da perdere. Provare a vincere senza guardare la classifica

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Le jeux sont faint, rien ne va plus”. Così dicono i croupier al Casinò e questa, in soldoni, è la situazione attuale della Ferrari. Perché sì, è vero, i giochi in questo Mondiale di F1 2017 sono conclusi, ampiamente. I 59 punti di vantaggio di Lewis Hamilton su Sebastian Vettel in classifica generale sono un vero e proprio sigillo in cera lacca su un titolo che, fino a qualche settimana fa, sembrava ancora aperto e combattuto, mentre ora è assolutamente in direzione del pilota inglese, pronto ad acciuffare la sua quarta corona iridata nella categoria regina.

Le ultime quattro gare che rimangono in calendario, la prima ad Austin, Texas (clicca qui per programma e tv), sul meraviglioso circuito delle Americhe, a questo punto serviranno alla scuderia di Maranello per tre motivi. In primo luogo per andare a caccia del maggior numero di vittorie possibili e chiudere nel migliore dei modi un campionato, che comunque vada, sarà assolutamente positivo. Inoltre saranno utili per rendersi conto di avere, o meno, superato i problemi tecnici che hanno letteralmente ucciso le speranze di titolo di Vettel e, infine, potranno essere una palestra importante in vista della prossima stagione. Quattro gare che permetteranno a tecnici e ingegneri della “Rossa” di testare sul campo modifiche e migliorie in vista del 2018.

Certo, non si può che parlare di magre consolazioni (le parole di Sergio Marchionne), rispetto a quanto si attendeva la Ferrari fino ad, almeno, il via del GP di Singapore. In poche settimane, infatti, tutto è cambiato. Un Mondiale che stava per tornare in mano al quattro volte campione del mondo tedesco si è invece rapidamente allontanato irrimediabilmente e, come se non bastasse, si sono materializzati problemi a componenti di Power Unit e vettura che mai in precedenza erano stati protagonisti lungo il corso dell’annata.

Anche per questo motivo i piloti della Ferrari sono chiamati ad un finale di stagione a testa alta, per quanto di buono è stato fatto, e con la medesima voglia di vincere di sempre, anche perchè la SF70H si sta confermando in crescita in questo periodo. È quasi stridente dirlo adesso. Con ancora negli occhi il ritiro di Vettel in Giappone o il suo motore che va ko in chiusura della terza sessione di prove libere in Malesia, senza dimenticare lo stesso destino per la vettura di Kimi Raikkonen sulla griglia di partenza di Sepang. Ma, nonostante tutto ciò, la vettura di Maranello è competitiva. Eccome. Lo sta dimostrando anche su piste che apparivano decisamente avverse.

Questa progressione lungo il corso di questo 2017 conferma che il progetto e la strada intrapresa sono ottimi, e che vanno cavalcati anche in vista della prossima stagione (che non vedrà un’altra rivoluzione dal punto di vista del regolamento tecnico). Per far sì che questo obiettivo sia reale bisognerà iniziare ad affondare solide radici sin da subito. Incominciando da Austin, per passare poi da Messico, Brasile ed Abu Dhabi. La Ferrari dovrà provare a vincere il maggiore numero di corse fino alla conclusione di questo Mondiale. Lo dovrà fare per sè e per i tifosi. Senza ripensare a quello che poteva essere e non è stato. Perché quella, purtroppo, è un’altra storia..

 





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