Formula 1
F1, la Ferrari minaccia l’abbandono? La Rossa e Mercedes contro la Red Bull per il nuovo regolamento: clima rovente in pista per i motori
Il Mondiale 2017 di Formula Uno è ormai chiuso (questa sera Lewis Hamilton potrebbe conquistare matematicamente il titolo, gli basta un quinto posto nel GP del Messico) ma il clima è davvero rovente all’interno del Circus in vista della riunione di martedì a Parigi quando si inizierà concretamente a parlare del regolamento da adottare dopo il 2020, anno in cui scadrà il Patto della Concordia.
Ferrari e Mercedes sono le grandi alleate, dall’altra parte Red Bull e tutti gli altri piccoli costruttori. Il motivo della discordia riguarda riguarda i motori. La Rossa e la scuderia tedesca vogliono continuare con power unit turbo ibride simili a quelle attuali e per cui hanno investito importanti risorse economiche mentre le rivali vorrebbero tornare a propulsori più semplici ed economici, appoggiati anche da Liberty Media che avrebbe così la garanzia di gare più combattute e spettacolari.
Già in Messico ci sono state le prime frecciate come riporta Gazzetta dello Sport. Chris Horner ha infatti dichiarato che “è chiaro che c’è un asse politico fra Ferrari e Mercedes. Io vorrei i nuovi motori già domani. Le power unit attuali hanno ucciso il suono e l’emozione in F1” mentre Maurizio Arrivabene ha replicato: “Nella testa di Christian stiamo sempre complottando per penalizzare la Red Bull. La realtà è che Ferrari e Mercedes sono aziende che costruiscono auto, perciò hanno spesso obiettivi comuni. Il nostro interlocutore semmai è la Renault. Noi vogliamo che rimanga la stessa architettura di motori anche dopo il 2020, aumentando le prestazioni e riducendo i costi. Come riuscirsi è tutto da discutere però dalle nostre simulazioni è possibili, bilanciando motore termico e parte elettrica“.
Ci sarà seriamente da litigare come ha anticipato Sergio Marchionne e gli animi si scalderanno sicuramente. Liberty Media potrebbe imporre la rivoluzione? In quel caso la Ferrari potrebbe opporre il suo diritto di veto e c’è una velata minaccia di lasciare la F1: “Lo abbiamo esercitato solo una volta e per una buona ragione (contro il motore low cost). Adesso non c’è motivo per non trattare su idee sensate. Noi siamo in F1 da sempre e vogliamo restarci, ma dipende…“.