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Formula 1
F1, Mondiale 2017: com’è difficile essere Sebastian Vettel. Ridimensionato nel confronto con Hamilton?
Non dev’essere facile vivere questo finale di stagione (clicca qui per programma e tv GP Messico) per Sebastian Vettel. Il tedesco della Ferrari, infatti, in poche settimane si è visto sfuggire dalle mani un grande sogno, ovvero riportare a Maranello il titolo mondiale (clicca qui per gli scenari possibili), che manca dal 2007 con il suo compagno di scuderia Kimi Raikkonen, e salire a quota cinque nel suo ruolino di marcia personale. Un obiettivo che si è infranto fragorosamente e rapidamente, tra l’incidente al via a Marina Bay, il ritiro di Suzuka ed i problemi in Malesia. Un trittico asiatico che ha rovinato la sua stagione, fino a quel momento esemplare, ma che non deve farci sbilanciare dalla parte opposta. Il Mondiale lo ha (quasi) vinto Lewis Hamilton con tanta sofferenza, non è stato certo demerito del pilota di Heppenheim.
Sebastian Vettel, è utile ricordarlo, ha fatto tutto quello che era nelle sue facoltà per aggiudicarsi questo campionato del mondo 2017. Sin dalla prima gara in Australia si è dimostrato tutt’uno con la sua SF70H, l’ha presa per mano ed assieme sono arrivati ad avere fino a 25 punti di vantaggio su Lewis Hamilton dopo il trionfo di Montecarlo. Da quel momento della stagione l’ex Red Bull ha saputo proseguire su ottimi standard di rendimento (a parte qualche piccolo passo falso) mentre il rivale inglese, giovandosi anche di una Mercedes nuovamente vettura da battere, non ha più sbagliato un colpo.
In questo anno, probabilmente, abbiamo visto il miglior Lewis Hamilton di sempre. Non c’è paragone con il giovane pilota che prima perse, quindi vinse, un titolo mozzafiato con la McLaren, nè con il maturo campione che non ha lasciato scampo a Nico Rosberg nel 2014 e 2015. In queste due occasioni il pilota di Stevenage aveva a disposizione una vettura che non aveva rivali, se non interni. Ogni gara era una prima fila tutta marchiata “Frecce d’argento” e, nella maggior parte dei casi, al traguardo era ancora una doppietta.
In questo 2017 no, ha capito sin da subito che l’aria era cambiata. I risultati messi in mostra durante i test invernali parlavano di una Ferrari nettamente migliore rispetto a dodici mesi prima, e la vittoria di Vettel a Melbourne l’ha immediatamente confermato. Hamilton, a quel punto, si è rimboccato le maniche. Ha sofferto nella prima parte del calendario, ma ha sempre estratto dalla sua W08 il massimo possibile, sia in qualifica sia in gara. Ha saputo stringere i denti fino al Canada, da quel momento in avanti la sua macchina non ha più avuto rivali.
Per Vettel, dunque, è stata questione di tempo. Prima il gap in classifica si è ridotto gara dopo gara poi, dopo la sosta estiva, non ha potuto che assistere alla sinfonia del rivale. Sia ben chiaro, il tedesco non è stato surclassato da Hamilton. Ha perso uno scontro diretto contro un grande campione che ha a disposizione una vettura che letteralmente non ha difetti (e che s’è avvantaggiata senza alcun dubbio della questione olio/motore, come si è visto nell’impietoso sorpasso di Austin) e che quando si esalta non è praticamente battibile.
Davvero, non dev’essere facile essere Sebastian Vettel in questi giorni. L’amaro in bocca è notevole, non c’è da girarci attorno. Il rammarico è di non aver vinto un Mondiale che era possibile e, inoltre, di non esserselo potuto giocare in pista. Tutto, dunque, sarà rimandato al prossimo anno. Un 2018 che si annuncia ancora nel segno del duello tra i due. Se la Ferrari sosterrà il suo pilota potremo assistere ad un’altra stagione emozionante. La speranza del ferrarista, però, sarà quella di vincere lui in questa occasione, perchè Hamilton e la Mercedes non sono più su un altro pianeta.
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alessandro.passanti@oasport.it
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