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Formula 1
F1, Mondiale 2017: ribaltone nelle ultime 5 gare? La storia dice che….
Si può fare. Non è semplice, ma si può fare. Di cosa stiamo parlando? Delle rimonte che portano al titolo in chiusura del Mondiale di F1. Non è successo tante volte, ma quando è accaduto è rimasto nella storia e nella memoria di tutti. Ce la farà, dunque, Sebastian Vettel sin dal GP del Giappone (Clicca qui per conoscere il programma della gara di Suzuka) a recuperare punti per poi superare sul filo di lana Lewis Hamilton? (Clicca qui per vedere la classifica generale) I corsi e ricorsi storici qualche speranza la danno, e nel caso il tedesco può anche chiedere al suo compagno di box. Per quale motivo? Andiamo a vedere in maniera più dettagliata quanto accaduto negli ultimi due decenni di F1.
Partiamo da Kimi Raikkonen (Ferrari) nella stagione 2007, quando andò a superare Lewis Hamilton (McLaren) proprio in occasione dell’ultima gara in Brasile, nonostante si trovasse (con il vecchio punteggio dei 10 punti a vittoria) staccato di ben 17 lunghezze alla penultima gara (ed anche a -5 da Fernando Alonso). Non va dimenticato, inoltre, che il finlandese era ad una distanza di 26 punti a metà stagione rispetto al rivale inglese.
Una delle imprese più strabilianti della storia recente della categoria regina l’ha compiuta proprio Sebastian Vettel. Correva l’anno 2010 e l’allora ventitreenne di Heppenheim a tre gare dalla conclusione era distante 25 punti dal leader, Fernando Alonso (Ferrari). Come se non bastasse davanti a sè in classifica si ritrovava anche Lewis Hamilton (McLaren) a +4 punti e il suo compagno di team in Red Bull, Mark Webber a +14. Le due vittorie conclusive a Interlagos e ad Abu Dhabi regalarono il primo titolo iridato a Vettel in un finale davvero irripetibile.
Altra rincorsa notevole che porta ancora una volta la firma di Vettel è quella della stagione 2012. Ancora in Red Bull, il tedesco seppe annullare un gap di ben 39 punti a sette gare dalla conclusione nei confronti di Fernando Alonso (Ferrari). Una risalita rabbiosa culminata con la strenua difesa nel GP del Brasile sotto la pioggia e nonostante un doppio incidente durante il primo giro alla curva “Des cida do lago”.
Un’altra rimonta da sottolineare porta la firma di Lewis Hamilton (Mercedes) nel 2014, nel duello interno con Nico Rosberg. L’inglese, infatti, andò a conquistare il suo secondo titolo mondiale nonostante si trovasse a 22 punti di distacco dal rivale a 7 GP dalla fine della stagione.
Passando all’era di Michael Schumacher in Ferrari, non possiamo non citare il campionato 2000. Dopo il GP del Belgio, infatti, il tedesco era stato superato sia in pista (nel celebre sorpasso sul rettilineo del Kemmel con l’incolpevole Ricardo Zonta tra di loro) che in classifica generale da Mika Hakkinen (McLaren). Il finlandese poteva contare su 6 punti di vantaggio a 4 corse dalla fine, ma il sette volte campione del mondo fece poker negli ultimi appuntamenti e chiuse addirittura a +19 sul rivale.
Schumacher, tre anni prima, tuttavia, una rimonta storica la subì, ad opera di Jacques Villeneuve (Williams). A cinque gare dal termine il canadese era staccato di ben 11 punti dal tedesco ma, nonostante il divario, arrivò all’ultimo impegno a Jerez de la Frontera ancora in lizza per il campionato. Il suo sorpasso all’interno della curva “Dry Sac” portò al contatto con il ferrarista che finì la sua corsa, e il suo Mondiale, nella ghiaia spagnola.
Ognuna di queste imprese ha avuto una propria storia ed un proprio andamento. Sei occasioni negli ultimi 20 anni nei quali le carte sono state rimescolate proprio nel finale di stagione. Non un numero elevato di occasioni, certo, ma il significato è che, soprattutto nella Formula Uno non è finita fino a che non è finita. Sebastian Vettel, autore in due occasioni, come visto, di successi all’ultimo respiro, può sperare di aggiungere alla sua carriera anche il titolo 2017 con una rimonta non da poco, trovandosi a 34 punti dalla vetta quando in palio ce ne sono ancora 125. La rimonta più incredibile della storia della Formula Uno, immortalata anche dal celebre film “Rush“, comunque, è quella di James Hunt (McLaren) che, nel 1976 andò a rimontare 35 punti nelle ultime sei gare a Niki Lauda (Ferrari) per superarlo di appena un punto nella classifica finale.
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alessandro.passanti@oasport.it
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