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Formula 1
F1, Mondiale 2018: i motori dovranno durare 7 GP. Mercedes ancor più favorita?
3 power unit in un anno per ciascun pilota e propulsore che dovrà durare 7 GP. La Fia ha imposto questo per una logica di contenimento di costi in vista del Mondiale 2018 ma a chi gioverà ciò?
Le cifre di km coperti sono esorbitanti: si parla di 7000 km considerando che la batteria e la centralina elettronica potranno essere solo di 2 esemplari in un anno. Allo stato attuale delle cose per capire chi potrebbe essere favorita basta osservare l’andamento di questa stagione e chiedersi, forse anche un po’ retoricamente: quale è stata la vettura più affidabile? Si scorre l’andamento annuale e ci si rende conto che dall’Australia al Messico, con due corse ancora da disputare, una vettura argentata con la stella a tre punte ha sempre tagliato il traguardo.
Stiamo parlando ovviamente della Mercedes che con Lewis Hamilton campione del mondo, non ha mai conosciuto lo “zero” in questa stagione. Va da sè che il prolungamento della vita dei motori vada a favorire decisamente una squadra, in termini di conoscenze sulla tecnologia ibrida partendo con anni di vantaggio,. Non serve un genio nel dedurlo.
Un aspetto che piace poco soprattutto alla Renault piuttosto che alla Ferrari. E’ vero, la Rossa ha avuto problemi di affidabilità legati anche alla power unit ma causati da criticità riguardanti aspetti esterni legati al controllo qualità. Relativamente al Team di Enstone è tutta un’altra storia. Nel tentativo infatti di compensare il gap prestazionale dalle Frecce d’Argento ma anche dal Cavallino Rampante, decisamente più in palla quest’anno, si è pagato il conto come numero di rotture. Anche nel weekend felice suggellato dalla vittoria RedBull con propulsore francese all’Autodromo Hermanos Rodriguez, le rotture di Ricciardo, Gasly, Hulkenberg e Sainz lasciano intendere che di strada se ne deve fare ancora molta.
Un regolamento “congelante” pertanto più che ridurre i costi obbligherà ad aumentare gli sforzi e le risorse di chi dovrà recuperare e non è un caso che dopo l’ingresso della Honda qualunque altro motorista si tenga alla larga dal Circus ben sapendo i rischi cui va incontro. Un 2018 ancora dunque caratterizzato dal dominio di Stoccarda?
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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