Formula 1
F1, pagelle GP Giappone 2017: Lewis Hamilton e Max Verstappen “primi della classe”, sufficienti Ricciardo e Raikkonen, sfortunato Vettel
Tutte le emozioni, non troppe va detto, del GP del Giappone si sono vissute nei primi giri di gara e non tutte per quanto accadeva in pista. Ad ogni modo la corsa di Suzuka (clicca qui per l’ordine d’arrivo) ci ha lasciato diversi spunti, con protagonisti promossi e bocciati. Andiamo a vedere chi si merita una tirata d’orecchie e chi, invece, merita un plauso.
LEWIS HAMILTON. VOTO 8: vince la sua quinta gara nelle ultime sette disputate (clicca qui per la cronaca della gara) e si avvicina ad ampi passi al suo quarto titolo mondiale (clicca qui per la classifica generale) grazie, anche, all’ennesima battuta d’arresto di Seb Vettel. Come spesso capita a Suzuka gran parte della vittoria si costruisce tra qualifiche del sabato e prima curva la domenica. L’inglese è stato perfetto in entrambe le situazioni e ha potuto gestire i 53 giri senza troppi patemi nonostante una vettura non perfetta e che oggi poteva essere alla portata della Ferrari. Le sue dichiarazioni
SEBASTIAN VETTEL. VOTO non giudicabile: si vede che proprio non doveva vincere questo Mondiale 2017. Rientrato dalla sosta estiva con 14 punti di vantaggio sul rivale diretto, ormai si ritrova a -59 dalla vetta. Un vero e proprio incubo sportivo per il tedesco, che nelle ultime uscite le ha letteralmente vissute tutte. (Le parole di Maurizio Arrivabene). La sua frustrazione è notevole (leggi qui le sue dichiarazioni), soprattutto perché i guai tra Singapore, Malesia e Giappone sono arrivati in concomitanza con una vettura nuovamente performante.
MAX VERSTAPPEN. VOTO 9: dopo la vittoria di Sepang arriva un secondo posto meritato nel quale ha saputo anche mettere pressione a Hamilton fino alle ultime curve. La vettura lo sta sostenendo sempre di più e l’olandese, quando sa mettere da parte la sua irruenza, si dimostra sempre competitivo per puntare alla vittoria.
DANIEL RICCIARDO. VOTO 6.5: il terzo posto non è certo un risultato di poco conto, ma l’australiano ha pagato dazio (per il secondo weekend consecutivo) nei confronti del compagno di scuderia sia in prova che in gara. Mantiene il podio (li decimo in stagione) con i denti nei confronti di Bottas e fa il suo.
VALTTERI BOTTAS. VOTO 6: al netto delle cinque posizioni di penalità per la sostituzione del cambio completa un altro weekend con pochi guizzi. Concludendo in quarta posizione fa il massimo e per qualche giro si traveste da fedele scudiero per Hamilton, rallentando Verstappen. Non propriamente una novità, né una cosa della quale andare troppo fieri. Momento fisico e mentale non certo scintillante, ma tra una cosa e l’altra il finlandese si ritrova ad appena 13 punti dalla seconda posizione di Vettel.
KIMI RAIKKONEN. VOTO 6: dopo l’harakiri delle FP3 di ieri il finlandese sapeva che doveva compiere una rimonta quasi impossibile per centrare il podio, partendo dalla decima posizione. Come se non bastasse a metà del primo giro viene superato da Nico Hulkenberg (voto 5) e scivola fino alla posizione numero 14. Piano piano risale e chiude quinto, ma non ricorderà con troppo piacere questo GP del Giappone.
ESTEBAN OCON. VOTO 7: il francesino chiude “Primo degli altri” dopo essere stato anche sul podio virtuale. Sfrutta una buona posizione di partenza e regola ancora una volta il compagno di scuderia Sergio Perez (voto 7).
KEVIN MAGNUSSEN. VOTO 7: dopo tante critiche arriva una buona corsa per il danese che, oltre a chiudere in ottava posizione, compie il sorpasso più emozionante tra quelli (pochi) visti oggi. Non lascia scampo a Felipe Massa (voto 5) in curva 2 in maniera energica ma davvero eccezionale.
CARLOS SAINZ. VOTO 4: chiude il suo GP dopo pochi metri per un errore (l’ennesimo) davvero banale. Il suo addio alla Toro Rosso non è stato certo indimenticabile. Le news sul suo futuro
FERNANDO ALONSO. VOTO 5,5: partendo ultimo non poteva fare i miracoli ma, quantomeno, sfiora la zona punti e precede Stoffel Vandoorne (voto 4,5). Nel corso del penultimo giro (come a Sepang) da una mano involontaria a Hamilton, rallentando Verstappen (in Malesia fu Vettel). Un due volte campione del mondo che finisce “Under investigation“ per questo, non è certo quello che si può definire un fiore all’occhiello
MARCUS ERICSSON. VOTO 4: ancora un errore e ancora un incidente. La sua esperienza in F1 è chiaramente agli sgoccioli.
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alessandro.passanti@oasport.it
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