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Formula 1
F1, Sebastian Vettel in confusione. Quanti errori da Baku in poi. E le partenze…
Spiace dirlo ma dopo il GP del Messico 2017, la tappa che ha incoronato Lewis Hamilton campione del mondo di F1 2017 per la quarta volta, ma Sebastian Vettel non è stato perfetto come avrebbe voluto e come ci si sarebbe attesi.
In pole position (la quarta dell’annata), Seb si è fatto sorprendere dalla staccata impossibile di Max Verstappen, bravissimo in curva 1 ad infilare il tedesco senza dargli modo di reagire. Il tedesco, così, ha prima toccato la posteriore destra del pilota della Red Bull e poi quella di Hamilton, causando la foratura della Mercedes. Un atto di imperizia di Vettel che non ci si aspetta da un quattro volte chiamato del mondo, osannato giustamente per la prestazione eccezionale nelle qualifiche del giorno precedente.
La rimonta dall’ultima alla quarta posizione non può certo cancellare quanto avvenuto precedentemente ed invita ad un’analisi attenta del percorso iridato del teutonico. Di fatto, nelle 4 partenza dalla p.1, Sebastian solo una volta è riuscito a vincere e cioè in Ungheria, protetto tra l’altro da un Kimi Raikkonen scudiero d’oro visto il problema allo sterzo sulla SF70H di Vettel. Una maledizione “Pole”?
Lasciando da parte scaramanzie o visioni fataliste, dalla famosa sportellata di Baku, il teutonico ha perso lucidità e la proverbiale calma che aveva costellato la sua annata. Un nervosismo ingiustificato ed un gesto inqualificabile per un pilota della sua fama. Da quel momento, al di là della luce di Budapest, tanti momenti di buio come la partenza di Singapore dimostra dove, di fatto, la Rossa si è giocata il Mondiale. E’ mancata, dunque, freddezza nei momenti topici. Aspetti che, invece, non hanno fatto difetto nel rivale, bravissimo a sfruttare ogni situazione a lui favorevole. Una consistenza devastante che alla fine ha fatto la differenza.
Pertanto, oltre che ritrovare affidabilità in vista del 2018, la Ferrari e Seb devono riflettere suoi propri sbagli, costati caro in un’annata così lottata perchè la velocità non è tutto, serve anche controllo.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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