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Ginnastica, l’Italia del futuro riparte dalla classe 2003. Le gemelle D’Amato, Iorio e Villa: sognando le Olimpiadi di Tokyo 2020

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L’Italia è riuscita comunque a fare la sua onorevole figura ai Mondiali 2017 di ginnastica artistica grazie a Vanessa Ferrari e Lara Mori ma è chiaro che si sta avviando un ricambio generazionale importante in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Proprio i Giochi nel Sole Levante rappresentano l’obiettivo della nuova nidiata di talenti che Enrico Casella sta crescendo e che nelle ultime stagioni sta dimostrando degli altissimi livelli di ginnastica: la classe 2003 è sbalorditiva, si è imposta in diversi contesti, ha manifestato un livello ginnico molto elevato e i D Score delle nostre allieve sono già meritevole delle massime competizioni internazionali.

Le piccole stanno lavorando duramente proprio per farsi trovare pronte in vista dei Giochi a cinque cerchi: tutte hanno in dote il doppio avvitamento al volteggio (ormai un requisito minimo per dire la propria in certi ambiti), le difficoltà alle parallele sono davvero importanti (siamo in linea con quello che si è visto durante la rassegna iridata), bisogna ancora migliorarsi tra trave e corpo libero ma la strada è davvero quella giusta. L’ultimo podio all-around degli Assoluti è stato emblematico: tre 14enni sono andate a medaglia, dimostrando il piglio giusto per poter rappresentare l’Italia anche tra le grandi. Il 2018 sarà per loro l’ultimo anno tra le juniores, incentrato sugli Europei di categoria ad agosto ma soprattutto con l’intento di continuare ad allenarsi e a spingere per essere pronte per la stagione successiva: ai Mondiali 2019, quelli che qualificheranno alle Olimpiadi, dove avremo un quintetto incentrato su delle generaliste solide perché il nuovo regolamento della rassegna a cinque cerchi richiede necessariamente delle forti all-arounder se si vuole fare risultato.

Asia D’Amato, Alice D’Amato, Giorgia Villa, Elisa Iorio: sono questi i quattro nomi su cui dobbiamo puntare e che nei prossimi anni saranno conosciuti anche dal grande pubblico. Sono motivate, sanno quello che stanno facendo, credono davvero nei propri mezzi, sono già a un ottimo punto come dimostrano risultati tecnici, D Score, trofei ottenuti nelle categorie giovanili (e non solo visto che le gemelle ed Elisa hanno dominato i Campionati Italiani). Non solo loro ma anche Martina Basile, Sara Berardinelli che abbiamo visto a Montreal, Martina Maggio che ha fatto benissimo agli Europei e una sfilza di buoni prospetti che potrebbero farci sognare. Non sarà facile ma siamo davvero ottimisti per le prossime stagioni.

Le veterane per Tokyo 2020? Se Vanessa Ferrari recupererà, se Carlotta Ferlito avrà voglia, se Sofia Busato si riprenderà, se Erika Fasana e Martina Rizzelli saranno ancora della partita allora dovranno ottenere il pass come individualiste attraverso il circuito di Coppa del Mondo. La corsa verso il Giappone è già iniziata, mancano ancora tre anni ma volano in un attimo…

 





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