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Artistica
Ginnastica, McKayla Maroney: “Violentata da Larry Nassar, da quando avevo 13 anni”. La struggente lettera della Campionessa Olimpica
McKayla Maroney ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto e ha pubblicamente confessato di aver subito degli abusi da parte del dottor Larry Nassar, coinvolto nel recente scandalo violenze che ha sconvolto la ginnastica artistica americana.
La Campionessa del Mondo 2011 e 2013 al volteggio, argento alla tavola alle Olimpiadi di Londra 2012 dove vinse il titolo con la squadra, ha raccontato la sua storia su Twitter, spinta dalle confessioni provenienti dal mondo di Hollywood e da Tatiana Gutsu che proprio ieri ha accusato pubblicamente Vitaly Scherbo. Di seguito il post pubblicato dall’atleta che a dicembre compirà 22 anni, ormai ritiratasi da tre stagioni, e la traduzione in italiano.
#MeToo pic.twitter.com/lYXaDTuOsS
— mckayla (@McKaylaMaroney) October 18, 2017
“Le dichiarazioni degli ultimi giorni mi sono state di grande ispirazione. So quanto sia difficile parlare pubblicamente di cose così terribili, e lo so personalmente, perché è successo anche a me. Le persone devono sapere che queste cose non accadono soltanto a Hollywood. Accadono ovunque. Ovunque ci sia una posizione di potere c’è la possibilità di un abuso. Io avevo un sogno che era quello di partecipare alle Olimpiadi e le cose che ho dovuto sopportare per andarci sono state disgustose.
Io sono stata molestata dal dottor Larry Nasser, il dottore della Nazionale Statunitense di ginnastica artistica femminile e anche del team olimpico. Il dottore mi ha detto che io stavo ricevendo dei trattamenti medici necessari che lui aveva utilizzato sui pazienti per più di 30 anni. Tutto è iniziato quando io avevo 13 anni, al mio primo training camp con la Nazionale, in Texas, e non è più terminato fino a quando non ho lasciato lo sport. Sembrava che questo uomo trovasse sempre la possibilità di “trattarmi”. E’ accaduto a Londra prima che vincessimo la medaglia d’oro ed è accaduto anche prima che io vincessi l’argento. La notte più spaventosa della mia vita è accaduta quando avevo 15 anni. Volai tutto il giorno con la squadra per andare a Tokyo. Lui mi diede una pillola per dormire durante il viaggio e la cosa successiva che ricordo è che ero sola con lui nella sua stanza d’albergo per ricevere un “trattamento”. Pensavo di morire quella notte.
Le Olimpiadi portano speranza e gioia alle persone. Ispirano le persone a combattere per i loro sogni perché niente è impossibile se si lavora duramente e con dedizione. Mi ricordo quando guardavo le Olimpiadi 2004, avevo 8 anni e mi dissi che un giorno avrei vestito quel body rosso, bianco e blu e avrei gareggiato per la mia Nazione. Sicuramente, a guardarlo da fuori, è una storia bellissima. Lo ho fatto, ma non senza pagare un prezzo importante.
Le cose devono cambiare…ma da dove iniziare? Non sono esperta ma questi sono i miei pensieri:
1. Parlare e avere la consapevolezza che si è subito un abuso.
2. Le persone, le istituzioni, le organizzazioni, specialmente quelle in posizioni di potere, devono essere considerate responsabili dei loro gesti inappropriati e del loro comportamento.
3. Educare e prevenire, non importa a che costo
4. Tolleranza zero nei confronti di chi abusa e di chi protegge queste persone.
E’ possibile mettere la parola fine a questo tipo di abusi? E’ possibile per le vittime parlare senza mettere a rischio le loro carriere e i loro sogni? Io lo spero.
Il nostro silenzio ha dato potere alle persone sbagliate e ora è il momento di riprenderci il nostro potere. E ricordate che non è mai troppo tardi per parlare”.
McKayla Maroney