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Artistica
Ginnastica, Mondiali 2017 – Che Italia torna da Montreal? Bilancio positivo e tre Finali: Lara Mori esplode, ma le lacrime di Vanessa Ferrari…
Dire che l’Italia torna soddisfatta dai Mondiali 2017 di ginnastica artistica sarebbe un eufemismo: Vanessa Ferrari si è infortunata pesantemente, il suo tendine d’Achille si è lacerato e la sua carriera è a serio rischio. Il responso avuto dalle pedane di Montreal è però stato decisamente positivo, ben oltre le più rosee aspettative e il bilancio tecnico sorride.
Abbiamo qualificato due atlete alla Finale di Specialità al corpo libero (solo gli USA ci sono riusciti sul campo), confermando la validità della nostra scuola al quadrato come eravamo già riusciti a fare a Nanning 2014 e alle Olimpiadi di Rio 2016. Soltanto in due circostanze l’Italia ha conquistato tre atti conclusivi di specialità, l’ultima volta ad Anversa 2013 quando conquistammo anche l’ultimo podio (l’argento di Vanessa Ferrari al corpo libero): insomma siamo andati vicini al nostro massimo storico e questo ha un certo peso nelle valutazioni. Oggettivamente pensare di portare a casa una medaglia dal Canada era davvero troppo viste le premesse anche se poi la nostra Leonessa ci ha seriamente pensato.
Vanessa Ferrari ha ribadito ancora una volta di essere monumentale e immensa, capace di ritornare dopo un’operazione al tendine d’Achille e praticamente senza gare nelle gambe, risultando ancora tra le 8 migliori del Pianeta nonostante le (quasi) 27 primavere (spegnerà le candeline tra un mese) e a 11 anni di distanza dall’apoteosi di Aarhus. Un faro intramontabile che ha azzardato il tutto per tutto per vincere la medaglia d’oro e mettere la firma su un ritorno che avrebbe avuto del mitologico, degno del titolo di impresa sportiva dell’anno al pari del trionfo di Federica Pellegrini ai Mondiali. Non c’è riuscita e anzi ha lasciato lì un pezzo di cuore e di futuro ma siamo convinti che da vera Araba Fenice potrà ancora piazzare un colpaccio dei suoi in vista delle tanto agognate Olimpiadi di Tokyo 2020.
La rassegna iridata ha visto l’esplosione definitiva di Lara Mori che è stata indubbiamente tra i personaggi più belli della settimana, in senso generale. Sempre sorridente, sempre sul pezzo, sempre pimpante e convinta fino in fondo dei propri mezzi, caratteristiche imprescindibili per cercare di farsi largo tra i grandi colossi. La toscana è riuscita nel suo intento e si è davvero scatenata: Finale al corpo libero (conclusa al sesto posto) e Finale nel concorso generale (12esima), sbagliando soltanto un esercizio (caduta alla trave durante le qualificazioni) e mettendo in mostra una ginnastica degna di questo palcoscenico. La sua stagione era iniziata con il quarto posto agli Europei e si conclude (eccezion fatta per eventuali meeting) nel miglior modo possibile: da qui la 19enne dovrà ripartire per migliorarsi ulteriormente.
Desiree Carofiglio e Sara Berardinelli erano le due giovani del gruppo, convocate per fare esperienza. La milanese è caduta tre volte in qualifica (volteggio, parallele, corpo libero), la romana ha sbagliato la trave (ampiamente giustificata, attesa per 10 minuti del punteggio della Ferrari e salita sull’attrezzo con tanto nervoso addosso) ma poi si è rialzata tra trave e volteggio. Rispettivamente classe 2001 e classe 2000, devono cogliere questa spedizione come base di partenza perché il futuro potrebbe riservare delle belle soddisfazioni.
Per gli scettici: questo era il miglior quartetto che Enrico Casella potesse convocare. I rientri di Carlotta Ferlito ed Elisa Meneghini non erano stati convincenti, gli infortuni di Sofia Busato e Martina Maggio ci hanno tolto due sicure protagoniste, Erika Fasana e Martina Rizzelli sono in fase di recupero dai propri problemi fisici, ovviamente la notevole classe 2003 non poteva essere chiamata in causa per limiti d’età. La stagione post-olimpica è stata complessa per l’Italia ma siamo riusciti a salvare la faccia in maniera egregia: l’obiettivo era ben figurare e dimostrare che ci siamo, abbiamo camuffato bene davanti a giudici e ad avversari magari poco attenti. Ora si guarda già al futuro con tante incognite ma anche le certezze delle giovani. E le Olimpiadi di Tokyo 2020 si avvicinano…
Il settore maschile ha regalato una bella soddisfazione. Marco Lodadio è un atleta mondiale: il 25enne di Frascati sta crescendo a dismisura, l’ultima stagione lo ha visto migliorare tantissimo, il suo nome inizia a essere ben visto a livello internazionale e ha mancato la finale agli anelli per soli 15 centesimi. Lascia ben sperare, deve continuare a lavorare in questo modo e può togliersi delle soddisfazioni importanti. Dispiace per Andrea Cingolani che ha litigato con la nuova attrezzatura della Gymnova non riuscendo a seguire i salti al volteggio che desiderava e cadendo in entrambe le prove: il marchigiano deve analizzare bene le qualifiche ma la sensazione non è negativa. Lorenzo Galli ha pagato l’emozione della prima volta: il 19enne è rimasto fuori dalla finale all-around a causa della caduta al cavallo, ma c’è tanto da migliorare se davvero si vuole combinare qualcosa sul giro completo, gli 81-82 punti diventano il requisito minimo anche in ottica squadra.
Le polemiche erano già divampate prima della partenza con la decisione del DT Giuseppe Cocciaro di dimezzare il contingente e di convocare solo tre atleti nonostante i sei posti a disposizione. Ha lasciato a casa Nicola Bartolini, Carlo Macchini e Matteo Levantesi per scelta tecnica, ritenendoli non ancora pronti e preferendo evitare delle brutte figure a livello internazionale. Siamo in crisi evidente ed è inutile negarlo: vedremo così ci regalerà il 2018, l’obiettivo deve essere quello di presentare una squadra minimamente competitiva ai Mondiali 2019 per cercare di qualificarsi alle Olimpiadi ma la strada è molto lunga.