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Ginnastica, Mondiali 2017 – Finale all-around: battaglia totale, sfida equilibrata, emozioni forti! Il pubblico gode, senza extraterrestri c’è più spettacolo?

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Non eravamo più abituati ad assistere a gare così intense, equilibrate, lottate tra più atlete che si sfidano colpo su colpo per il traguardo più prestigioso. Dopo i domini incontrastati di Simone Biles e le lezioni di Aliya Mustafina e Jordyn Wieber, la Finale all-around dei Mondiali è tornata a essere una vera battaglia totale e ne ha guadagnato lo spettacolo: intensità, equilibrio, pathos sono stati gli ingredienti vincenti di un atto conclusivo mai così incerto fino all’ultima rotazione con addirittura 5 atlete in lotta per il titolo. Sì ci siamo divertiti ed era quello che tutti si aspettavano visto l’assenza della grande favorita della vigilia e considerando un livello ginnico più o meno omogeneo tra tutte le protagoniste, soprattutto dopo che Ragan Smith si è infortunata nel riscaldamento accompagnando Larisa Iordache in panchina (la rumena era out dopo le qualifiche).

Una lotta senza quartiere che ha coinvolto mezzo mondo, cinque ragazze racchiude in un punto e il podio in addirittura cinque decimi. Sono numeri che testimoniano l’incertezza palesatasi all’Olympic Arena di Montreal e che hanno fatto divertire tutti gli appassionati: botta e risposta continui, sorpassi in classifica, anche tanti errori e oggettivamente un livello tecnico non elevatissimo. Non si è visto nessun fenomeno, ha vinto la più continua e la più brava a sfruttare le dinamiche creatasi grazie a una ginnastica molto concreta e solida senza troppi fronzoli: possiamo tranquillamente dire che ha vinto una ragazza più umana, una Campionessa del Mondo del popolo, finalmente una terrestre in una gara combattuta tra comuni mortali.

Morgan Hurd ha vinto con un decimo di vantaggio su Ellie Black, il secondo distacco più contenuto della storia con nuovo codice dopo i celeberrimi 33 millesimi che consentirono a Jordyn Wieber di battere Vika Komova a Tokyo 2011. Poi Elena Eremina che si prende il bronzo con un decimo di vantaggio su Mai Murakami e Melanie De Jesus rimasta in corsa fino alla fine. Un’americana, una canadese, una russa, una giapponese, una francese: tre continenti rappresentati e una lotta senza quartiere che rimarrà nella storia ancora a lungo. Emozioni e intensità non sono mai mancate: meglio avere una ginnasta spaziale di un unico fenomeno oppure delle battaglie così avvincenti per il successo?

 

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(foto USAGym)
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