Artistica
Ginnastica, Mondiali 2017 – Il ritorno di Vanessa Ferrari: il ruggito della Leonessa per una nuova impresa. Oggi le qualifiche
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L’Italia si aggrappa ancora a lei per ottenere il risultato di rilievo, la nostra Nazionale si affida ancora una volta alla sua infinita capitana per cercare di brillare ai Mondiali di ginnastica artistica. Vanessa Ferrari è chiamata a trascinare il nostro quartetto in coda a un’annata complicatissima, in recupero dall’operazione dal tendine d’Achille dello scorso autunno e cercando di leccarsi le ferite dopo l’amaro quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016. Se la Leonessa è tornata in palestra (prima da allenatrice delle piccole della sua Brixia e poi come ginnasta a tutti gli effetti) è proprio perché ha ancora una conto aperto con la rassegna a cinque cerchi dopo due medaglie di legno: sta puntando a Tokyo 2020 senza mezzi termini, inizierà il suo percorso da specialista, vuole ancora una volta provarci e ha fame di azzurro come il primo giorno.
Come 11 anni fa quando si laureò Campionessa del Mondo nel concorso generale, unica italiana a riuscire nell’impresa delle impresa, a riscrivere le logiche della nostra Polvere di Magnesio e a tracciare una strada su cui poi tante altre hanno potuto camminare. Questi sono gli ottavi Mondiali della sua carriera: dalla magia di Aarhus ha dovuto rinunciare solo a quelli del 2009, sinonimo di una continuità e di una longevità davvero eccezionali, praticamente unici al mondo (meglio di lei solo l’eterna Oksana Chusovitina, undicesimo mondiale a 42 anni suonati).
Lara Mori conquisterà senza particolari problemi la finale all-around ma per un risultato di lusso è indubbio che bisogna aggrapparsi a Vanessa Ferrari: solo lei, sulla carta, ha la possibilità di regalarci una finale di specialità, evitando un pesantissimo 0 totale (considerando il nulla maschile di ieri) che ci riporterebbe indietro di decenni. Stando alle dichiarazioni della vigilia dovrebbe portare in gara l’esercizio visto a Rio 2016, dovrebbe uscire il tempo Tsukhara ammirato a Eboli e potrebbe rientrare l’avvitato, probabili però alcuni accorgimenti dell’ultimo minuto perché con lei in pista la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Attenzione a non sottovalutare la trave, ci ha insistito tanto nelle ultime settimane, anche a Montreal ha provato tanto e sembra avere un buon feeling: l’attrezzo è stato ostico per tutte le prime due suddivisioni e ci sarebbe anche del margine per osare. Per l’ultima italiana capace di vincere una medaglia ai Mondiali (argento al corpo libero ad Anversa 2013) nulla è davvero impossibile se ci sono gambe, testa e cuore. Avversarie? Deve pensare solo a sé stessa e gettare il cuore oltre l’ostacolo.