Artistica
Ginnastica, Mondiali 2017 – Infortuni da bollettino di guerra: Uchimura, Iordache, Smith, Ferrari. I big crollano in gara: quali sono le cause?
Un vero e proprio bollettino di guerra. Saranno ricordati così i Mondiali 2017 di ginnastica artistica che si sono conclusi ieri a Montreal (Canada): non si sono mai visti così tanti infortuni in gara o nel pre-gara, capitati soprattutto ad atleti di primissima fascia, autentici big della rassegna iridata e che erano tra i grandi favoriti per le medaglie.
Lo shock subito al primo giorno durante le qualifiche quando Kohei Uchimura deve arrendersi dopo essere atterrato male dal volteggio: l’Imperatore abdica dopo aver dominato la Polvere di Magnesio negli ultimi otto anni, dal 2009 era Campione del Mondo indiscusso nel concorso generale e cercava il suo settimo sigillo dopo essersi anche laureato Campione Olimpico per due volte.
Poi al femminile una sfilza di drammi sportivi. A Larisa Iordache salta il tendine d’Achille durante il riscaldamento al corpo libero, due minuti prima dell’inizio delle qualifiche: la rumena era la grande favorita per la medaglia d’oro nel concorso generale, finalmente questo sembrava essere il suo anno buono e invece addio sogni di gloria. Con il ritiro dello scricciolo di Bucarest, tutto sembra essere apparecchiato per il trionfo di Ragan Smith ma la statunitense si fa male alla caviglia durante il warm up della Finale all-around spalancando così le porte al successo dell’inattesa Morgan Hurd. Poi la chiusura peggiore che ci si potesse aspettare con il dramma di Vanessa Ferrari.
Ricordiamo anche quanto successo durante gli allenamenti che hanno preceduto le prove podio con i problemi al crociato di Rebeca Andrade (da podio nel giro completo), i dolori alle costole di Eythora Thorsdottir, la rinuncia di Liu Tingting sui quattro attrezzi. Troppi, troppi infortuni durante l’appuntamento più importante dell’anno. Attrezzatura, voglia di spingersi oltre i limiti, preparazione non adatta? Le cause possono essere molteplici ma davvero bisogna rifletterci perché un Mondiale da infermeria non è accettabile.