Artistica
Ginnastica, Mondiali 2017 – Lara Mori, il sorriso naturale e il cuore grintoso. Sesto posto, tra le grandi con tanto lavoro
Gli occhi di tutta Italia sono naturalmente finiti sull’infortunio di Vanessa Ferrari che si è rotta il tendine d’Achille: le lacrime strazianti della Campionessa del Mondo 2006 hanno focalizzato tutta la nostra attenzione, è innegabile e giustificabile per quello che la bresciane ha realizzato nella ginnastica artistica. Poco prima, però, Lara Mori si faceva largo tra le grandi e conquistava un bellissimo sesto posto nella Finale di Specialità al corpo libero, manifestando una grande convinzione nei propri mezzi e una naturalezza nel stare in certi contesti così competitivi: la toscana è definitivamente esplosa ed è entrata in una nuova dimensione.
Parlano sia i risultati ottenuti in questa stagione (quarta agli Europei e sesta nella rassegna iridata, ma anche 12esima nel concorso generale) ma anche la valenza tecnica dell’esercizio messo in mostra, stoppando le diagonali e spiccando per artisticità. Piace quando Lara sorride: le viene proprio così spontaneo, un gesto genuino che le è proprio, sempre bello da vedere e mostrare, che non passa mai inosservato. Questo piazzamento (13.266 il punteggio, sul campo ha battuto Ellie Black e la povera Vanessa) deve essere solo la base di partenza per il prossimo futuro, un trampolino di lancio per traguardi ancora più ambiziosi perché l’allieva di Stefania Bucci può davvero ambire a una medaglia internazionale nelle prossime stagioni se continuerà a lavorare in questa maniera.
Non è appariscente (ed è un gran complimento!), si concentra su quello che deve fare e punta a ottenere il massimo dai propri mezzi: lo si è percepito per tutta la settimana a Montreal dove, eccezion fatta per la caduta alla trave durante le qualifiche, non ha sbagliato nulla. Si capisce quasi sempre quando una sportiva dà l’anima e tutto quello che ha: la Mori lo ha palesemente fatto e già per questo merita un plauso, i complimenti che tutto l’ambiente le sta rivolgendo sono sudati e guadagnati sul campo a suon di prestazioni, proprio per questo motivo ancora più belli.
Deve essere orgogliosa la sua coach Stefania Bucci che ha ricevuto tanti bei regali dalla sua allieva nella cornice emotivamente a lei più cara sotto l’aspetto sportivo (qui disputò le Olimpiadi 1976, passate alla storia per l’esplosione di Nadia Comaneci). No, questa volta Lara non sei la (prima) riserva ma sei la grande protagonista: il lavoro ripaga sempre e le soddisfazioni arrivano, eccome se arrivano.
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