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Ginnastica, Mondiali 2017 – Lara Mori, una certezza tutta azzurra. Montreal trampolino verso il futuro, il riscatto di chi ci ha sempre creduto

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Lara Mori è la dimostrazione che il duro lavoro paga sempre, che i tanti sforzi profusi in palestra prima o poi danno dei risultati di primissimo piano. Di Polvere di Magnesio ne è stato mangiata tanta per una vita intera a Montevarchi dopo la 19enne aretina si allena ormai da una vita sotto gli occhi di Stefania Bucci, azzurra alle Olimpiadi di Montreal 1976, proprio nella città che ha ospitato i Mondiali 2017 di ginnastica artistica.

Proprio in questa occasione è esplosa totalmente Lara Mori che con il suo sorriso e la sua buona tecnica è riuscita a convincere praticamente tutti all’Olympic Arena: in silenzio e senza proclami, a fari spenti ma con la consapevolezza che si poteva davvero brillare e che c’erano tutti i margini per tornare a casa col sorriso. Lara Mori è l’esempio di chi ci ha sempre creduto, non ha mai mollato nemmeno nei momenti più difficili, si è sempre fatta trovare pronta quando era riserva, ha sempre puntato sulle sue forze e ce l’ha fatta. In certi momenti sarebbe stato più facile mollare che intestardirsi e invece eccola qui a cogliere i frutti di un lavoro durissimo, nel contesto più importante e sotto i riflettori.

La toscana è nel club delle 7 finaliste di specialità della storia italiana ai Mondiali, sesta al corpo libero e 12esima all-around. Ora è davvero tra le grandi, una certezza azzurra su cui puntare anche per il prossimo futuro, ormai un pilastro che si è sempre fatta trovare pronta quando serviva, rispondendo a ogni chiamata con delle prestazioni di qualità. La stagione è stata superlativa e per una volta è riuscita finalmente a ritagliarsi dello spazio per se stessa, per ottenere dei risultati personali che la gratificassero maggiormente, ha retto benissimo la pressione (a Cluj era la capitana e ha conquistato un ottimo quarto posto agli Europei; a Montreal era un po’ la spalla di Vanessa Ferrari a livello di esperienza e ne è uscita rafforzata).

Il futuro può essere davvero suo, il prossimo triennio deve condurla verso le Olimpiadi di Tokyo 2020 per strappare quella convocazione sfumata in occasione di Rio 2016: non sarà facile, la concorrenza è tanta, il meccanismo di gara può togliere degli spazi ma siamo certi che con la sua caparbietà non si farà fermare da nulla. Si è presa tutto con gli interessi e da qui può rilanciarsi per migliorarsi ulteriormente, l’obiettivo è volare ancora più in alto.





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