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Gli e-Sports riconosciuti dal Cio come sport: tanti giocatori, ricchissimo un tedesco. In Italia c’è il Gec

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Come detto tre giorni fa il Comitato Olimpico Internazionale ha aperto incredibilmente al mondo degli videogiochi, in particolare degli e-Sports e le reazioni su questa decisione presa nell’ultimo meeting di Losanna sono state diverse.Tante le opinioni contrarie e le tesi relative al cambiamento nel concetto di sport. Bene è opportuno chiarire alcuni aspetti.

Parliamo di videogames a livello competitivo e pertanto esulano da questa lista giochi come Candy Crush Saga ecc. In questo senso i più diffusi sono le battaglie strategiche in tempo reale, tipicamente di genere “Fantasy” che hanno portato premi in denaro oltre i 34 milioni di dollari.A testimoniare ciò il giovane tedesco di 25 anni Kuro Takhasomi che in 5 anni ha guadagnato qualcosa come 2.9 milioni di euro. Una cifra davvero spropositata tenendo che quest’anno anche altri giocatori hanno ottenuto vincite ricchissime. In tutto questo vi sono anche dei preparatori atletici soprattutto sotto il profilo psicologico che migliorano la resistenza ed il mantenimento della concentrazione.

Tanti i pareri negativi ma non sono però di questo avviso i membri del GEC, Giochi Elettronici Competitivi, il settore videoludico di Asi, ente di promozione sportiva legata al Coni annoverante oltre 40.000 giocatori e 75 associazioni affiliate sul territorio, da Verona a Siracusa. Il presidente dell’Asi Claudio Barbaro ha accolto positivamente l’apertura del Cio: Il nostro primo obiettivo è accentuare l’aspetto sportivo sviluppando progetti in sinergia con le discipline tradizionali, il GEC lavora quasi come una vera federazione“. Ha aggiunto poi Giorgio Pica, segretario nazionale ed ex player di Starcraft: “Il 90% dei tornei italiani si svolge sotto la nostra sigla, promuoviamo la creazione di squadre e di circoli dove giocare che fungano un po’ da oratori digitali, e facciamo da collante per il movimento. C’è un regolamento di settore uguale per tutti, fungiamo da organo di controllo, abbiamo nostri arbitri, emaniamo sanzioni tra i nostri associati, risolviamo diatribe. Ci avviciniamo molto agli sport di tiro: serve una concentrazione altissima e un allenamento che ti insegni a tenere basse le emozioni per migliorare in precisione. L’attività motoria è bassa, ma quella mentale è molto intensa, la pratica migliora i processi cognitivi e le relazioni sociali. E i pro lavorano con allenatori e preparatori atletici, se devi stare estremamente concentrato per due ore avere una buona postura e un fisico a posto è importante”.

 

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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