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Golf, Open d’Italia 2017: Francesco Molinari non ha vinto ma ha dimostrato di essere un campione. E che successo per il golf italiano!

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L’Open d’Italia 2017 è stato consegnato agli archivi. È stata una quattro giorni davvero da incorniciare sul percorso del Golf Club Milano. La vittoria quest’anno non ha sorriso ai colori azzurri ma è stato comunque un torneo ricco di emozioni e colpi di scena, che ha dimostrato ancora una volta la bellezza di questo sport. Ha vinto Tyrrell Hatton, proprio all’ultima buca, con l’ultimo putt. Un trionfo meritato, che premia il periodo d’oro dell’inglese, già vincitore la scorsa settimana del prestigioso Alfred Dunhill Links Championship ed in top ten nei due precedenti tornei. La 74esima edizione dell’Open d’Italia ha offerto spunti per diverse considerazioni sui nostri giocatori e sul movimento italiano.

MOLINARI – Le attenzioni erano tutte per lui e Francesco Molinari non ha deluso le aspettative, facendo un torneo di grande livello. Peccato per l’ultima giornata ed in particolare per quel tee-shot alla buca 4 su cui, di fatto, sono svanite le speranze di riconfermarsi campione. Era difficile farlo ma il sogno l’abbiamo accarezzato un po’ tutti prima del giro finale. La quattro giorni del Parco di Monza, però, ci ha detto che Chicco è un campione. Lo sospettavamo, ma abbiamo avuto un’ulteriore conferma. Il torinese ha dovuto fronteggiare una pressione elevatissima, su ogni colpo poteva sentire uno ad uno tutti gli occhi dei tantissimi tifosi presenti sul percorso, ma ha reagito da grande giocatore, sin dal primo giro, mantenendo la calma e concentrandosi solo sul suo gioco. E a dirla tutta non ha affatto giocato male, anzi.

Chicco è stato come al solito perfetto nell’approcciare i green (16 su 18 nel terzo giro), mentre qualcosa è mancato con il putt. Un peccato, ma l’ennesima dimostrazione del salto di qualità che Molinari ha fatto da due anni a questa parte, ovvero da quando gioca sul tour americano. L’esperienza negli States lo ha fortificato. Sempre di golf si tratta, ma non è facile giocare contemporaneamente sui due circuiti: Francesco sta mantenendo bene il doppio impegno ed i risultati gli stanno dando ragione. Nelle sue apparizioni in Europa, infatti, è fisso in top ten (2° al BMW PGA Championship) ed anche in America ha ottenuto ottimi piazzamenti, su tutti il secondo posto al PGA Championship, miglior risultato in un Major. Molinari può quindi guardare a questo sesto posto sì con rammarico per la giornata finale, ma anche con soddisfazione. Chicco non può e non deve fermarsi (ora è numero 18 del World Golf Ranking) ma continuare a puntare in alto. E lui stesso ne è consapevole. Non mi pongo limiti“, ha dichiarato durante la quattro giorni di Monza…

NINO BERTASIO – Benissimo. Escluso Molinari, era l’azzurro che stava esprimendo il miglior golf e lo ha dimostrato anche nel torneo di casa. Era soprattutto quello che si giocava di più, dovendo difendere la carta per il prossimo anno. Nino, però, ha giocato all’attacco, senza paura, utilizzando bene sia legni che ferri, ed è stato premiato. Dopo un terzo giro in cui aveva perso qualcosa, ha tirato fuori un’ultima giornata da 64 colpi, risultato notevole anche perché giocava insieme ad un campione del calibro dello spagnolo Jon Rahm. Peccato per quel bogey alla buca 17 ma il 10° posto è comunque positivo. Bertasio è rientrato nei primi 100 della money list, mantenendo il diritto a giocare sul tour europeo anche per il 2018.

DELUSIONE MANASSERO – Male gli altri. In primis Matteo Manassero. Il veneto ha mancato un altro taglio, per una serie negativa che dura da molto tempo. Anche al Golf Club Milano ha mostrato tutte le sue difficoltà con il putt. Solo nella parte finale del secondo giro è riuscito a sbloccarsi, quando però il superamento del taglio era già compromesso. Serve una scossa e al più presto, perché il golf italiano ha bisogno di ritrovare il suo talento. Così come quello di Edoardo Molinari, anche lui finito sopra il cut. Segnali più che positivi, poi, da Enrico Di Nitto e Andrea Pavan, che sono riusciti a giocare nel fine settimana, così come l’amateur Lorenzo Scalise. Peccato, invece, per l’altro dilettante, Stefano Mazzoli, che ha mancato il taglio proprio all’ultima buca del secondo giro, al pari di Renato Paratore.

CHE SUCCESSO! – La notizia più lieta è il grande successo della manifestazione. Era un evento importante, soprattutto dopo l’assegnazione della Ryder Cup 2022 alla città di Roma. La Federgolf ha puntato tantissimo sull’Open d’Italia e possiamo dire che è stata ampiamente ripagata. Tante iniziative collaterali sono state organizzate per coinvolgere gli spettatori arrivati a Monza, con tanti campioni coinvolti: l’incontro dei piccoli golfisti con Sergio Garcia, la “Junior Ryder Cup” con protagonisti gli Under 14 alla presenza del capitano Thomas Bjorn, le iniziative per i SuperAbili e le lezioni gratuite per i non golfisti. Tutto nello scenario meraviglioso del Golf Club Milano. Anche grazie alla presenza di tanti campioni nel field (oltre agli italiani) e, c’è da dirlo, all’iniziativa dell’ingresso gratuito, il successo di pubblico è stato notevole, più dell’anno scorso, e dimostra che questo sport non è affatto elitario, come magari spesso viene considerato, ma è per tutti e di tutti. È soprattutto dei tifosi e degli appassionati italiani e di una Federazione che ha avviato un progetto di rilancio che culminerà con la Ryder 2022 ma che meglio non poteva cominciare.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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