Golf
Golf, Open d’Italia 2017: Tyrrell Hatton in trionfo! Francesco Molinari si sveglia tardi ed è sesto, Nino Bertasio nella top ten
L’Open d’Italia 2017 parla inglese. Tyrrell Hatton ha bissato il successo dello scorso weekend in occasione dell’Alfred Dunhill Links Championship e ha trionfato sul percorso par 71 del Golf Club di Milano al termine di una contesa appassionante, nel corso della quale ha piazzato una rimonta d’altri tempi nelle ultime sette buche, raggiungendo la vetta della classifica e staccando i suoi rivali con uno stratosferico birdie alla 18. Hatton, 26 anni compiuti ieri, conquista così il suo terzo trofeo del circuito dell’European Tour, battendo casualmente per la terza volta il connazionale Ross Fisher, secondo in tutte le occasioni in cui Hatton ha sollevato al cielo la coppa.
E pensare che Fisher con il suo round in 63 colpi sembrava aver fatto saltare il banco, rimontando dalla nona posizione e svettando al comando prima dei fuochi d’artificio nel finale che hanno visto protagonisti Hatton e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, secondo a pari merito con Fisher e forse il più deluso dell’intero lotto. Con un round in 65 colpi, infatti, l’asiatico ha sfiorato un successo poi svanito in seguito a un incredibile double bogey alla 16, che ha vanificato di fatto quanto di buono messo in mostra nell’ultima giornata e nell’intero torneo. Ad Hatton, invece, sono serviti quattro birdie consecutivi tra la 12 e la 15 per rientrare in corsa per la vittoria, prima del colpo da fenomeno alla 18 che ha sparigliato le carte evitando l’appendice del playoff e consentendogli di chiudere la pratica con 21 colpi totali sotto il par, uno in meno rispetto alla coppia Fisher-Aphibarnrat.
Ai piedi del podio, invece, si è piazzato un altro inglese, Matt Wallace, battistrada alla vigilia dell’ultima tornata, ma soltanto quarto al termine di un round tutt’altro che esaltante in 69 colpi, che gli ha impedito di far meglio di un comunque eccellente -19. Decisamente positiva anche la prova dell’australiano Marcus Fisher, partito a razzo nel quarto giro, ma meno performante nel finale con conseguente quinto posto a quota -18. C’è rimpianto, invece, per Francesco Molinari, che si è svegliato tardi nell’ultimo round, chiuso con 69 colpi e due birdie alla 17 e alla 18, un risultato che non gli ha consentito di aggregarsi al plotone di testa e di lottare fino in fondo per bissare il successo dello scorso anno. Molinari può ugualmente gioire per l’ennesima grande prova sul Golf Club di Milano e per un sesto posto a quota -17 che lo consacra ulteriormente a punto di riferimento assoluto della disciplina in Italia.
A pari merito con il fuoriclasse torinese si sono piazzati anche il sudafricano George Coetzee e gli inglesi David Horsey e Tommy Fleetwood, mentre alle loro spalle uno spettacolare Nino Bertasio ha rimontato dal 28° al 10° posto con un giro in 64 colpi (-7) grazie al quale è entrato a far della top ten insieme allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, all’inglese Eddie Pepperell, allo scozzese Marc Warren e al francese Mike Lorenzo-Vera, tutti a pari merito con 16 colpi sotto il par. Più indietro, infine, gli altri azzurri: Enrico Di Nitto ha concluso al 45° posto a quota -8 con uno splendido giro in 66 colpi, Andrea Pavan è 50° con 7 colpi sotto il par, l’amateur Lorenzo Scalise è 58° con un’ultima tornata imperfetta che gli ha fatto perdere 15 posizioni costringendolo a chiudere a quota -5.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto di Valerio Origo