Judo
Judo: in Francia sciopero contro la Federazione, raggiunto un accordo
Due medaglie d’oro e due di bronzo, con il secondo posto del medagliere alle spalle del Giappone: un tale bilancio, farebbe stappare numerose bottiglie di champagne in quasi tutto il mondo, ma non in Francia, dove vincere meno di cinque medaglie nel judo a Mondiali od Olimpiadi è considerato come un mezzo fallimento. A ciò si aggiunga la decisione della FFJ (Fédération Française de Judo) di chiudere i battenti dell’INSEP* (Institut national du sport, de l’expertise et de la performance) agli allenatori dei club, ed ecco che si hanno gli ingredienti necessari per mettere in piedi uno sciopero contro la federazione.
Il primo club a reagire contro la federazione è stato il FLAM 91 di Stéphane Nomis, che subito dopo i Mondiali ha deciso di ritirare i propri atleti (Marie-Eve Gahié, Walide Khyar, Kilian Le Blouch…) dal sistema federale. La grève vera e propria ha avuto inizio lunedì, quando ben settantacinque atleti provenienti da alcuni dei club più importanti di Francia hanno rifiutato di allenarsi all’INSEP. Qui erano presenti solamente in cinque, tra i quali Teddy Riner, una situazione che ha messo in imbarazzo la FFJ, che proprio in questi giorni ospita le delegazioni di Azerbaigian e Marocco, mentre il Belgio ha preferito rinunciare al training camp dopo aver analizzato la situazione. Gli atleti, che nel frattempo sono andati ad allenarsi all’INJ (Institut National de Judo) accompagnati dai loro allenatori di club, hanno stilato una breve lista delle loro richieste per mettere fine allo sciopero:
- non sanzionare nessuno dei judoka partecipanti allo sciopero in vista delle convocazioni ai prossimi tornei internazionali;
- permettere agli allenatori di club di essere presenti sui tatami dell’INSEP almeno tre volte a settimana;
- mettere in piedi un organismo di rappresentanza degli atleti per permettere una miglior comunicazione con la federazione.
Presieduta dall’ex campione del mondo Jean-Luc Rougé, la FFJ ha alla fine ceduto, emettendo nella giornata di martedì un comunicato stampa con il quale ha di fatto accolto tutte le rivendicazioni degli atleti. All’interno del documento si legge che la federazione non sanzionerà nessuno degli atleti scioperanti, lavorerà in concertazione con i rappresentanti dei club, e soprattutto che accetterà la partecipazione degli allenatori di club agli allenamenti per tre giorni a settimana. Infine, la FFJ ha accettato di istituire un organo di rappresentanza degli atleti composto da quattro judoka (due uomini e due donne), che saranno votati dai loro colleghi.
* L’INSEP, nato nel 1975, è una enorme struttura situata alle porte di Parigi, nella quale si allenano gli sportivi francesi facenti parte del giro della nazionale di quasi tutti gli sport olimpici.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: IJF