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Karate, Mondiali Giovanili 2017: l’Italia si conferma tra le migliori del mondo, tanti talenti in rampa di lancio

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I Mondiali Cadetti, Juniores e Under 21 di Tenerife ci hanno dato un’ulteriore conferma sull’ottimo stato di salute del movimento azzurro nel karate. L’Italia si conferma infatti tra le principali potenze mondiali di questo sport e dimostra che i nostri atleti sono competitivi sia a livello giovanile che tra i senior. Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio i risultati ottenuti in questa rassegna iridata.

Partiamo da un dato statistico, ovvero il numero di medaglie conquistate. Gli azzurri sono saliti sul podio per sei volte, collezionando due ori, due argenti e due bronzi. Un risultato complessivo che ci pone al sesto posto nel medagliere. Scaliamo quindi di due posizioni la classifica rispetto alla precedente edizione (Giacarta 2015), quando chiudemmo all’ottavo posto. Inoltre bisogna sottolineare come ci siamo messi alle spalle la Francia, una delle nazioni storicamente più forti in questo sport.

Andando ad analizzare nel dettaglio le medaglie, emerge un altro dato interessante: abbiamo conquistato una sola medaglia nel kata, contro le cinque del kumite. Questo sembra andare in controtendenza rispetto alle ultime competizioni, in cui l’Italia ha sempre fatto meglio nel kata. Possiamo leggere questo dato in maniera positiva, infatti vorrebbe dire che il movimento azzurro si è concentrato maggiormente sul kumite, in cui, escludendo Luigi Busà e Sara Cardin, siamo ad un livello inferiore agli altri top team. Guardando quindi a lungo termine, potremo avere molti più atleti competitivi anche nel kumite, andando a migliorare quindi i risultati complessivi.

Dopo questa macroanalisi, spostiamoci sull’ambito individuale e cerchiamo di capire meglio le possibilità future dei sei medagliati azzurri. Partiamo dai Cadetti, dove il bronzo di Carmine Luciano nei -52 kg è sostanzialmente il primo risultato di rilievo per questo ragazzo. Un punto di partenza per una carriera che sembra già indirizzata nel modo giusto. Tra gli Juniores, spicca l’oro di Matteo Landi nei -55 kg. Un risultato in parte sorprendente, visto che si trattava del suo esordio mondiale, anche se aveva già dimostrato il proprio talento in gare minori. Questo oro deve essere l’occasione per fare il salto di qualità e iniziare a gareggiare con i senior. L’argento di Rosario Ruggiero nei -68 kg e il bronzo di Carolina Amato nel kata, sono l’ennesima conferma delle qualità di questi due atleti, che hanno dimostrato di aver raggiunto la maturità e sono pronti al salto di categoria.

Infine le due medaglie degli Under 21 arrivano da due ragazzi che nonostante la giovane età, hanno già ampiamente dimostrato di poter lottare con i migliori del mondo. Partiamo dall’oro di Michele Martina, che dopo una lunga serie di piazzamenti di prestigio ha trovato finalmente il grande acuto. Questa è sicuramente la sua migliore stagione, aperta con l’argento europeo, proseguita con due top 10 nella Premier League e conclusa con questo oro. L’obiettivo per l’anno prossimo sarà quello di centrare il podio anche tra i senior. Impresa già effettuata da Simone Marino, che dopo lo straordinario oro agli Europei senior di Kocaeli, si impone anche a livello internazionale in questi Mondiali Giovanili, centrando l’argento nei +84 kg. Risultati che dimostrano senza alcun dubbio il talento di questo ragazzo, che ora dovrà continuare a migliorarsi in vista di Tokyo 2020. Proprio in prospettiva olimpica, l’Italia può quindi restare serena perché, oltre ai campioni già affermati, ci sono tanti giovani talenti pronti a fare il salto di qualità.





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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: FIJLKAM

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