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Motocross, Tony Cairoli: “Vinto un Mondiale speciale, non mi è mancato nulla rispetto agli avversari più giovani. Ora, addio al celibato e matrimonio!”

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ESCLUSIVA OA SPORTTony Cairoli è l’indiscussa leggenda vivente del Motocross. Il fenomenale funambolo siciliano non aveva certo bisogno del nono titolo iridato in carriera per meritarsi un tale riconoscimento, ma l’aver conquistato il Mondiale 2017 a 32 anni e contro avversari – a dir poco temibili – ben più giovani di lui, ne ha fatto davvero un Campione senza Tempo dalla classe inarrivabile ancora per molti. Lo abbiamo intervistato, TC222, e tra il serio e il faceto è emerso il prossimo, più importante di tutti, traguardo da archiviare… Non vi anticipiamo troppo, dai, godetevi a pieno pensieri e parole di ‘Re Antonio da Messina’. Buona lettura!

Ciao Campione. E sono 9 corone iridate… Che sapore ha questa? Puoi paragonare la vittoria del Mondiale 2017 ad un altro titolo del passato o è unica nei suoi sviluppi?

“Paragonare un titolo ad un altro è sempre difficile, ogni Mondiale ha una storia a sé ed è diverso sia da quello prima che da quello dopo. Questo titolo è sicuramente speciale, è forse quello che ho voluto più di tutti gli altri ed è quello che ho atteso di più, oltretutto è stato il Mondiale più lungo della storia del Motocross, con ben 19 Gran Premi: un vero record!”.

La convinzione di poter tornare sul tetto del mondo ti ha spinto fin dal primo Round, ma quando hai veramente capito che il Campionato stava prendendo la via di Patti?

“Per fortuna ha preso la via di Roma, dove abito, altrimenti a Patti lo avrebbero ricevuto le mie sorelle! Scherzi a parte, sin dall’inverno ho capito che sarebbe stato l’anno buono, so quanto valgo, quanto lavoro e qual è il mio livello, anche se nel Motocross come in tutti gli ‘sport a motore’, tutto può succedere fino alla fine. La certezza, ovviamente, non la si ha mai ma sin dalle prime gare degli Internazionali d’Italia avevamo capito che eravamo molto forti, poi in Qatar ne abbiamo avuto la conferma…”.

Le statistiche iridate dicono che solo il mitico Stefan Everts è l’unico che ti precede per titoli e gare conquistati. In un paio d’anni reputi possibile il sorpasso? Hai ‘solo’ 32 anni…

“Sinceramente non ho mai guardato con troppo interesse a classifiche e statistiche, i numeri sono solo numeri, quello che mi interessa davvero è essere consapevole del mio valore e di come ho vinto quei titoli, poi ogni carriera ha una storia differente e paragonare atleti che hanno corso in epoche diverse è molto difficile, se non impossibile”.

Lungi dal voler ravvivare antiche polemiche, ma non credi che il nono Mondiale Motocross conquistato da Tony Cairoli sia stato celebrato ‘freddamente’ dai media nazionali? Negli sport motoristici sei uno degli italiani più vincenti della storia…

“In realtà no, ho ricevuto moltissime richieste di interviste e i principali quotidiani sportivi nazionali mi hanno dedicato parecchio inchiostro, dopo la vittoria del titolo. Quello che mi dispiace, per il mio sport in generale, più che per me stesso, è la mancanza di copertura televisiva live. Gli appassionati hanno davvero faticato a seguire questo Mondiale alla televisione ‘tradizionale’ e questo è un vero peccato. Dal canto mio, credo di aver fatto tutto il possibile per attirare l’attenzione dei media sul nostro mondo, di più non saprei cosa fare!”.

Hai preceduto in classifica una concorrenza decisamente più giovane di te. E’ solo una questione di esperienza? Per noi di OA, no…

“Sicuramente l’esperienza conta molto per gestire fasi critiche di gara e momenti di tensione, ma come dite voi non è tutto… Serve anche essere in piena forma fisica, essere molto veloci e aggressivi quando serve, oltre ovviamente ad avere una gran motivazione durante gli allenamenti. Ecco, direi che a me non è mancato nulla quest’anno rispetto ai giovani!”.

Cairoli re della MXGP, Fontanesi regina della WMX. E’ mancato, ancora una volta, solo l’acuto in MX2. Dal momento che si tratta di una categoria riservata agli Under-23, cosa si potrebbe fare in Italia per creare una sorta di vincente ‘vivaio del cross’?

“Ci sono buoni piloti nelle giovanili del cross Azzurro, anche se è ancora presto per capire se saranno in grado di farsi valere in MX2. Tuttavia, ragazzi come Gianluca Facchetti e Morgan Lesiardo, che quest’anno hanno vinto rispettivamente il Mondiale 125 e l’Europeo MX2, rappresentano il futuro italiano del Motocross. Purtroppo, in questo momento in MX2 fatichiamo oggettivamente, ma speriamo che la tendenza cambi presto”.

E ora, dove si va per rilassarsi un po’? Come e per quanto tempo “staccherai” prima dello start della stagione 2018?

“Qualche giorno di relax con gli amici per l’addio al celibato e poi mi sposo…! Dopo il matrimonio, io  e Jill (Cox, fidanzata storica di Tony, ndr) vogliamo passare una luna di miele tranquilla per poi goderci la festa Mondiale a Patti. Dopo di che si tornerà in moto a lavorare per il 2018!”.

Chiudiamo con una simpatica ‘provocazione’… Tony Cairoli e Valentino Rossi: 9 Mondiali vinti ciascuno. L’anno prossimo può essere l’occasione buona per centrare la doppia Decima che tutta l’Italia motoristica sogna?

“Chi lo sa, noi due sicuramente ce lo auguriamo a vicenda!”.

Firmato TC222. Cos’altro aggiungere se non gli auguri sinceri dell’Italia intera per le nozze della leggenda vivente del Motocross globale?!

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: Ray Archer / KTM / Red Bull Content Pool

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