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MotoGP, Andrea Dovizioso: 10 e lode. Forlivese oltre i propri limiti, sfidare un Marc Marquez così è già un successo

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Due settimane e finalmente sapremo a chi andrà il titolo mondiale 2017 della MotoGP. La tappa di Valencia (Spagna) emetterà il proprio giudizio inappellabile. Al 90% sarà Marc Marquez a vincere il suo sesto titolo iridato mentre Andrea Dovizioso molto probabilmente dovrà accontentarsi della piazza d’onore: i 21 punti di vantaggio ed una pista, sulla carta, favorevole alla Honda ed a Marquez fanno pendere la bilancia dalla parte dello spagnolo.

Tuttavia la stagione del “Dovi” è da 10 e lode, senza e senza ma. L’aver vinto 6 gare, l’ultima delle quali ieri in Malesia davanti all’iberico Jorge Lorenzo (compagno di squadra), descrive l’andamento di un’annata speciale per il forlivese, in una condizione esagerata, forse anche oltre i propri limiti. I successi, in particolare, in Austria ed in Giappone battendo nel corpo a corpo un osso duro come Marquez, non sono da sottovalutare.

In più, quel che colpisce nel ducatista è l’estrema lucidità nel valutare gli equilibri in pista. Mai sopra le righe e sempre razionale nelle sue analisi, il centauro italiano quest’anno si è scoperto campione ma non è un “Fulmine a ciel sereno”. Andrea ha saputo lavorare sulla sua moto e soprattutto su se stesso, accrescendo la consapevolezza nei propri mezzi e mettendo a frutto la grande esperienza di tutti questi anni.

In una classe regina dal livello altissimo lui ha risposto presente riuscendo quasi sempre a trovare una soluzione all'”Enigma Michelin”. Gomme che rappresentano per alcuni una criticità cronica, vedasi Valentino Rossi e la Yamaha, mentre per il pacchetto tutto tricolore è un qualcosa di ormai noto. E come si va dunque in Spagna per l’atto conclusivo?

Con la voglia di stupire, senza avere nulla da perdere e giocandosi le proprie carte al 100%. Su queste basi l’italiano ha tenuto in vita un campionato che molti avevano già dato per perso. E se ciò non dovesse accadere, lo si potrà giustificare solo glorificando un pilota come il Cabronçito, ancora una volta eccezionale nei momenti topici e capace di fare la differenza. Il “Dovi” però pur non essendo dotato dello stesso talento, con l’applicazione e la dedizione, ha saputo combattere fino alla fine e questo è già un grande successo.

 





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