MotoGP
MotoGP, GP Australia 2017: le pagelle. Marc Marquez uno stratega vincente, Valentino Rossi un leone, Andrea Dovizioso da incubo
Va in archivio il GP d’Australia, 16° round del Mondiale 2017 di MotoGP. Una gara spettacolare che potrebbe indirizzare con decisione il campionato della classe regina. Non resta che valutare quanto visto in pista da parte di chi ha fatto la voce grossa e di chi ha deluso.
LE PAGELLE
Marc Marquez 9: Uno stratega vincente. Semplicemente strepitoso questo pilota che centra la sua sesta vittoria in stagione, gestendo da campione nella prima parte e facendo la differenza nell’ultima parte. Un condensato di genio e razionalità che, visti i problemi di Andrea Dovizioso, potrebbe consegnargli il titolo iridato: 33 lunghezze di vantaggio in classifica a due gare dal termine sono davvero tanti.
Valentino Rossi 8: Dopo il buio la luce. Combatte come un leone il “Dottore” prendendosi anche delle ruotate ma rispondendo sempre colpo su colpo. Il secondo posto è un attestato di coraggio e decisione che vale quasi quanto una vittoria. Lungo i saliscendi australiani, il pilota di Tavullia è tornato ad emozionare!
Maverick Vinales 7: Un terzo posto conquistato all’ultimo respiro. Coinvolto anch’egli nella “rissa”, riesce a spuntarla su due infervorati Zarco e Iannone, ottenendo un podio buono più per il morale che per la classifica iridata, vista la vittoria di Marquez.
Johann Zarco 7.5: Un lottatore con moto “vecchia”. Davvero incredibile la sua prestazione in sella alla Yamaha Tech3 a conferma di un talento già messosi in evidenza. Il confronto viso a viso con Valentino Rossi, Maverick Vinales, Marc Marquez ed Andrea Iannone ha estasiato i tifosi. Il quarto posto finale è un po’ amaro ma frutto di ambizione e ci può stare. Parlando poi di uno che ha vinto titoli in Moto2, c’è da scommettere che sarà uno dei prossimi riferimenti della categoria.
Jack Miller 7: Da premiare la settima piazza dell’australiano in sella alla Honda del Team Marc VDS. In testa nelle prime battute ha messo in mostra grandi qualità morali tenendo conto delle condizioni fisiche (frattura alla gamba destra). Decade nel finale ma comunque apprezzabile la prestazione.
Andrea Iannone 7: Il ritorno di “The Maniac” nel luogo del “Delitto del gabbiano” (ricordando il 2015). Phillip Island riesce sempre ad esaltare le qualità del centauro italiano che, finalmente, sulla Suzuki ottiene un sesto posto decisamente incoraggiante.
Andrea Dovizioso e Ducati 5: Nel momento più importante, il forlivese e la D16 sono mancati. L’11° posto delle qualifiche era stato un indizio poi l’errore della curva 1 ha rovinato tutto e la 13esima piazza finale è una condanna per il Mondiale. 33 punti a 2 corse dalla fine nella classifica mondiale è l’evidenza di un weekend da dimenticare per la Rossa confermato anche dalla 15esima piazza di Jorge Lorenzo e dalla 21esima di Danilo Petrucci . I limiti della D16, in percorrenza, si sono visti tutti.
Daniel Pedrosa 5: Il 12° posto finale è l’altra faccia di casa Honda. Sempre in difficoltà su questo circuito Dani, costretto a guardare il trionfo del compagno di team a debita distanza. La sua presenza la si avverte più per l’essere riuscito a mettersi dietro Dovizioso che per l’effettiva consistenza della sua prova.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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