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MotoGP, GP Giappone 2017: Andrea Dovizioso, ora serve una svolta. La pressione iridata lo ha limitato, più coraggio per l’impresa

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Un terzo ed un settimo posto. E’ questo il bilancio di Andrea Dovizioso, pilota della Ducati, negli ultimi due round del Mondiale 2017 di MotoGP. Il centauro della Rossa, in vetta al campionato dopo il GP Silverstone (Gran Bretagna) vinto in maniera convincente bissando il successo in volata su Marc Marquez in Austria, sembrava essere riuscito a trovare il giusto ed invidiabile equilibrio tra aggressività e razionalità. Qualità sognate da qualunque top rider che ha un solo obiettivo in testa: vincere il Mondiale.

A Misano e soprattutto Aragon qualcosa però non è andato per il verso giusto e, forse, nel “Dovi” ha avuto la meglio la modalità “Ragioniere”. La pioggia del GP di San Marino e della Riviera di Rimini è sembrata togliere sicurezza al forlivese, giunto anche alle spalle di Danilo Petrucci oltre che al vincitore Marquez, non in grado di ritrovare le stesse sensazioni messe in pista negli appuntamenti precedenti. La pressione iridata ha inciso?

Potrebbe essere. Di fatto nel weekend spagnolo, su un layout da sempre indigesto al pilota italiano, la settima piazza finale è un misto tra set-up sbagliato ed atteggiamento non così determinato. Da un lato, su uno dei circuiti che meglio riesce ad interpretare il Cabronçito, il ducatista ha patito il non poter provare il venerdì per mettere a punto la Desmosedici. Se infatti la Honda aveva già certezze sul da farsi, nel box di Dovizioso i punti interrogativi erano tanti. Dubbi e perplessità ripercossi nella corsa domenicale con una gomma finita praticamente a metà gara ed Andrea costretto a guidare sulle uova. Certo è che giungere anche alle spalle dell’Aprilia di Aleix Espargaro è anche sintomatico di un approccio, probabilmente, troppo difensivo.

A conti fatti, nelle ultime uscite il 93 ha cambiato passo, portando a +16 il vantaggio sull’alfiere di Borgo Panigale ed ora serve una reazione in casa della Honda, sulla pista di Motegi, dove la Casa di Tokyo si è imposta nelle ultime due stagioni con Pedrosa e Marquez. Le caratteristiche del circuito, però, potrebbero riproporre con forza il nostro portacolori e la necessità di rispondere è impellente, mancando solo 4 gare al termine (compreso il GP del Giappone).

Una pista speciale, una delle mie preferite perché si frena molto forte e sono sicuro che qui potremo essere di nuovo protagonisti. Le prossime quattro gare saranno molto importanti per la lotta per il titolo e noi siamo pronti a giocarcela fino all’ultimo. Sono quindi molto fiducioso perché qui ho sempre ottenuto dei buoni risultati in MotoGP, conquistando due volte la pole position e lo scorso anno sono arrivato secondo“, le parole di “Dovi-Power” in avvicinamento al weekend nipponico.

 





 

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