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MotoGP
MotoGP, GP Giappone 2017: è sfida rovente tra Marquez e Dovizioso per il Mondiale. Tre gare al termine, quali favorevoli allo spagnolo ed all’italiano?
Il Mondiale 2017 di MotoGP sembrava già assegnato, o almeno era così nella percezione di tutti. Marc Marquez aveva vinto i due precedenti appuntamenti, superando e staccando in classifica Andrea Dovizioso. Il Gran Premio del Giappone, però, ha rimescolato ancora una volta le carte. Dovi ha realizzato una rimonta pazzesca, partendo dalla nona posizione e superando proprio all’ultimo giro il suo rivale nella corsa iridata. Il guadagno è stato “solo” di cinque punti, portando lo svantaggio ad 11 punti, ma il segnale dato allo spagnolo è stato di quelli forti. Dovizioso si è rimesso in corsa, soprattutto psicologicamente: mancano tre gare e la sfida si fa ancora più rovente.
L’appuntamento di Motegi è stato il primo del cosiddetto “trittico asiatico”. Dovizioso ha saputo sfruttare bene una pista a lui congeniale, che ha sempre dichiarato di apprezzare particolarmente, ma soprattutto delle condizioni che hanno esaltato la sua Ducati. Ora si volerà in Australia ed il discorso si ribalterà. È il terreno di caccia ideale di Marquez e della Honda. Lo spagnolo, infatti, si è dimostrato il migliore negli ultimi anni nell’interpretare le curve del circuito di Phillip Island. Nonostante i suoi precedenti dicano il contrario: Marc si è ritirato due volte in tre anni in Australia ma in entrambi i casi correva con il Mondiale già in tasca, potendosi quindi prendere qualche rischio in più (vedi lo scorso anno).
A Phillip Island, dunque, almeno sulla carta, Dovizioso dovrà difendersi per poi giocarsi tutto in Malesia, quando mancheranno due gare alla fine. Il circuito di Sepang è adatto alle caratteristiche della Ducati, con due lunghi rettilinei per sfruttare la potenza del motore desmodromico. La parte guidata, poi, sembra perfetta per Andrea, che proprio l’anno scorso ottenne la sua prima vittoria in sella alla Rossa. E proprio come nel 2016, la differenza potrebbe farla la pioggia, da sempre l’incognita principale sul circuito malese: in caso di asciutto ed alte temperature, infatti, la Honda avrebbe più di qualche chance per rimescolare ancora una volta le carte.
Poi il gran finale di Valencia. Qui ci sono pochi dubbi: il favorito si chiama Marc Marquez. Un catino ricco di curve quello del “Ricardo Tormo”, adattissimo allo stile del Cabroncito. Un circuito sul quale, al contrario, la Ducati potrebbe soffrire molto, anche se il podio dello scorso anno di Andrea Iannone rappresenta più di uno spiraglio di fiducia. Ma sarà l’ultima gara e se ci si dovesse arrivare con il Mondiale ancora in bilico, allora tutti i discorsi su favoriti, pista e moto potrebbero andare in fumo. Conteranno la voglia di vincere, di lottare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. E in questo, Dovizioso, non è secondo a nessuno, come ha dimostrato anche oggi.
Il Mondiale più bello degli ultimi anni, con un duello davvero emozionante e ricco di colpi di scena. Due contendenti che stanno rispondendo colpo su colpo alle rispettive mosse. Potrà succedere di tutto e i valori potranno cambiare da un momento all’altro, proprio come oggi a Motegi. Un Marquez mai domo, fenomenale, capace di osare traiettorie e prendersi rischi inimmaginabili per tutti gli altri. Un Dovizioso tenace, combattivo, che sa sfruttare alla perfezione le caratteristiche sue e della sua moto. Una battaglia memorabile, come due grandi pugili. Mancano tre round: Australia, Malesia, Spagna. Chi vincerà?
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alessandro.tarallo@oasport.it
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