MotoGP
MotoGP, GP Giappone 2017: Marc Marquez ed i precedenti inquietanti nel trittico asiatico. Una speranza per i rivali?
Il Motomondiale 2017 riparte da Motegi e dal Giappone da dove scatterà la volata finale per il titolo. Mancano infatti quattro gare e tre di queste si svolgeranno dall’altra parte del mondo, in quello che viene riconosciuto da tutti come il “trittico asiatico”, ovvero un tris di gare che, oltre a quella sul circuito nipponico, comprende anche quelle di Phillip Island (Australia) e Sepang (Malesia). La MotoGP approda a Motegi con un solo grande favorito, Marc Marquez. Il pilota della Honda ha ripreso e scavalcato in classifica Andrea Dovizioso grazie alla doppia vittoria di Misano e Aragon, portando il suo margine a 16 punti. I precedenti nel trittico asiatico, però, non sono così entusiasmanti.
Nelle ultime quattro stagioni, le sue prime in MotoGP, Marquez ha collezionato solo tre vittorie nei tre appuntamenti asiatici. In Giappone, ad esempio, la prima vittoria è arrivata lo scorso anno, quando Marc fece bottino pieno conquistando anche il titolo iridato. In Australia, invece, la prima gioia risale al 2015, quando vinse rimontando su Jorge Lorenzo all’ultimo giro, mentre l’anno prima il Cabroncito aveva messo il suo primo (e unico, almeno in MotoGP) sigillo in Malesia. Non solo, la cabala dice anche che, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, Marquez ha sempre raccolto uno 0 nel trittico asiatico da quando è approdato nella classe regina.
A sua discolpa va sottolineato come il pilota spagnolo sia arrivato in condizioni ogni volta differenti al triplice appuntamento del finale di stagione, con il Mondiale o ad un passo o già deciso. Nel 2013 e nel 2014 Marc si trovò a correre in difesa, situazione poco adatta alle sue caratteristiche. Nell’anno di debutto lo zero arrivò in Australia per squalifica, riaprendo la corsa iridata (Marquez fece “troppi” giri contravvenendo alle norme sulla sicurezza delle gomme), mentre l’anno successivo, sempre a Phillip Island, Marc si stese quando era al comando, avendo conquistato il titolo già a Motegi. Il 2015 è stato l’anno della famosa querelle con Valentino Rossi e del contatto tra i due a Sepang, che portò Marquez ad abbandonare la gara. Nella scorsa stagione, invece, la storia si è ripetuta: Marquez, da fresco campione del Mondo, stava dominando a Phillip Island prima di cadere e lasciare strada a Cal Crutchlow.
Risultati abbastanza altalenanti (vedi l’11° posto dello scorso anno in Malesia), dovuti però a circostanze particolari. Se nell’anno di debutto, infatti, Marquez fu vittima dell’inesperienza (ma aldilà della squalifica in Australia raccolse comunque due secondi posti in Giappone e Malesia), nel 2014 e nel 2016 i risultati negativi sono stati frutto della leggerezza di correre con il titolo già in tasca. Discorso simile, ma opposto, nel 2015, quando il Mondiale era già svanito (al netto dell’incidente con Rossi). Quest’anno si presenterà quindi una situazione inedita per Marc Marquez: lo spagnolo ha un buon margine su Dovizioso, ma non abbastanza da poter correre in difesa. Vedremo, dunque, se sarà capace di trovare un bilancio tra la gestione del vantaggio ed il suo irrefrenabile istinto che lo porta a cercare sempre la vittoria.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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