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MotoGP, GP Malesia 2017: Andrea Dovizioso vuole solo vincere e non demorde. Lo spirito di un pilota diventato campione

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33 punti di vantaggio a due gare dal termine? Mondiale ormai andato? Non ditelo al pilota della Ducati Andrea Dovizioso che terzo quest’oggi in prova sembrava aver vinto la gara per lafelicità. Uno stato di soddisfazione dettato dalla prestazione della Rossa, veloce in ogni condizione. Temeva il caldo il “Dovi” e invece la terza piazza alle spalle di un redivivo Daniel Pedrosa (Honda) e di Johann Zarco (Yamaha) fa sorridere, pensando anche al settimo tempo di Marc Marquez.

Già, il Cabronçito, il capolista quello che può anche gestire ma di fatto non conosce poi tanto questo vocabolo: basti vedere l’acrobazia per salvarsi dalla caduta nel corso delle libere e la scivolata nel primo tentativo del time-attack.

Avrà preso nota il forlivese? Assolutamente no. Il centauro con il n.”04″ sul cupolino non ne vuol sapere di combinazioni o cosa serve per tenere in vita il campionato. Lui vuole solo vincere, poi si vedrà cosa farà Marc. Per correttezza di informazione i vari incroci aritmetici che possono portare al successo del Cabronçito sono i seguenti:

  • Dovizioso 1° e Marquez 2°
  • Dovizioso 2° e Marquez entro la quarta posizione
  • Dovizioso 3° e Marquez entro la settima posizione
  • Dovizioso 4° e Marquez entro la decima posizione
  • Dovizioso 5° e Marquez entro la dodicesima posizione
  • Dovizioso 6° e Marquez entro la tredicesima posizione

Calcoli poco interessanti, come detto, per Andrea, concentrato come non mai ad ottenere il massimo possibile. Raramente lo si era visto così felice al termine delle qualifiche ma evidentemente le risposte della D16 lo hanno sorpreso. E domani? Si va per i 25 punti, nient’altro per suonare la sesta sinfonia di questa stagione incredibile in cui il lavoratore Dovizioso è diventato un campione. 

Non si vuol esagerare con le parole però al cospetto di uno sportivo con tanta determinazione è un dovere riconoscerne i meriti. Non sara iridato? Probabilmente ma di fatto l’evoluzione di questo ragazzo, cresciuto nell’ombra, quasi “Svizzero” per una frangia di supporters è sbocciato ed ora solo lui può impedire a Marc di concludere i giochi in proprio favore. Lo farà con lucidità ed aggressività perchè quel risultato di Phillip Island (Australia) è stato troppo brutto per essere vero.

L’alfiere di Borgo Panigale vuol lasciare il segno in modo molto diverso e sull’amata pista di Sepang, dove trionfò l’anno scorso, una replica sarebbe cosa gradita.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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