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MotoGP, Mondiale 2017: Marc Marquez piazza lo scatto decisivo, ora ad Andrea Dovizioso serve un vero miracolo

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La vita muta in maniera rapida, fulminea. Figuriamoci il Mondiale MotoGP, che della velocità fa il suo credo. Non più tardi di una settimana fa celebravamo la grande impresa di Andrea Dovizioso a Motegi. Vincere, ed in quel modo, sotto la pioggia, in casa Honda, contro Marc Marquez, era il miglior viatico per il trittico Giappone-Australia-Malesia. Il distacco in classifica si era ridotto ad appena 11 punti e il sogno iridato era reale. Fast forward. Il romagnolo riparte da Phillip Island con il morale davvero sotto i tacchi. Tredicesimo posto in un GP di Australia (clicca qui per la cronaca) vinto dal rivale diretto, ed una classifica generale che parla ora di 33 punti di ritardo a due gare dalla conclusione del campionato. Un vero e proprio incubo per il portacolori della Ducati che, nell’alba australiana, si è svegliato bruscamente e ha capito che ormai i sogni di gloria sono svaniti (clicca qui per i possibili scenari).

Recuperare un distacco simile ad un campione come Marc Marquez non è utopia, ma ci andiamo molto vicini. Anzi, come se non bastasse, Dovizioso dovrà iniziare a guardarsi da Maverick Vinales che si avvicina a 17 lunghezze in terza posizione. Rimangono 50 punti in palio tra Sepang e Valencia e, oggettivamente, anche sperare in uno “zero” dello spagnolo potrebbe, per assurdo, non essere sufficiente. Il prossimo appuntamento in Malesia (clicca qui per programma e tv), sulla carta, sembrerebbe l’ideale per rimettersi in carreggiata, sia per la conformazione del tracciato asiatico, sia perché proprio un anno fa il ducatista vinse su quella pista e diede il via a questo magic moment che si è protratto fino ad oggi o, quantomeno, fino al Giappone.

Si sapeva che Phillip Island non sarebbe stato un tracciato favorevole alla Desmosedici, ma i fatti sono stati decisamente più grigi del previsto. Al netto dell’errore commesso in curva 1 all’inizio del secondo giro, la gara del forlivese è stata un vero calvario. La Ducati non l’ha aiutato (e, infatti, le troviamo tutte dalla undicesima posizione di Scott Redding in giù) ma probabilmente nemmeno lui si poteva aspettare di concludere così indietro. Dopo un inizio di fine settimana tutto sommato nella norma, dalla caduta nella FP4 di ieri il feeling se n’è andato e non ha più fatto ritorno.

A questo punto, dunque, c’è ben poco da sperare. A meno di clamorosi ribaltoni il titolo 2017 è ormai andato e, potrebbe sopraggiungere un po’ di sconforto, dopo averci sperato così tanto. Comunque vada in queste due ultime tappe, tuttavia, Dovizioso deve essere orgoglioso di quanto fatto. Ripensare a dove erano lui e la moto un anno fa ed essere conscio dei miglioramenti fatti. In questo campionato la Ducati è stata lui. Il suo illustre compagno di scuderia Jorge Lorenzo è stato doppiato, ed è distante ben 119 punti, mentre Danilo Petrucci è a 125. Tutti gli altri sono distanti anni luce.

Orgoglio dunque, e tanto. Ma anche la consapevolezza che la grande occasione della carriera se ne stia andando via. L’ultima parola non è ancora stata detta, anche se manca poco. Sognare non costa nulla e quindi non rimane che affrontare le ultime due prove a tutta, con la mente libera e senza nulla da perdere. Mal che vada potrà riprovarci nella prossima stagione, sempre che la Ducati confermi la crescita di questo 2017…

 

 





 

alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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