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Pagelle Sporting Lisbona-Juventus 1-1, Champions League 2017-2018: Dybala delude, Higuain segna da attaccante vero

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La Juventus soffre, sta sotto per lunghe fasi di gara e poi si aggrappa a Gonzalo Higuain, che trova il gol in grado di mettere a posto la sfida contro lo Sporting Lisbona, valido per il quarto turno della fase a gironi della Champions League. Tutta la squadra ha faticato nei primi 45′, per poi crescere nella ripresa, sviluppando anche buone trame di gioco pur senza arrivare a creare tante occasioni da gol. Al Pipita ne basta una. Le pagelle della Juventus.

Buffon: 5,5. Respinta troppo centrale sul primo gol, da un portiere del suo calibro ci si può attendere qualcosa di meglio. Per il resto, viene chiamato poco in causa.

De Sciglio: 5,5. Impreciso, a tratti sembra quasi spaesato e non riesce ad esprimersi nel migliore dei modi. In difficoltà, quasi intimorito dalla partita e dal palcoscenico. Quando la Juve alza il baricentro si fa vedere anche in attacco, ma non offre la qualità che servirebbe in Europa per fare la differenza, limitandosi al compitino ma senza precisione. Dal 65′, Douglas Costa: 6. prova a dare la scossa, entrando subito con buona dinamicità per dare maggior ritmo all’azione bianconera.

Barzagli: 6. Gioca con la solita calma, senza lode ma senza grandi demeriti. Fondamentale su Gelson nei primi istanti del secondo tempo, fermandolo quando era lanciato verso la porta di Buffon. Poi l’indole più offensiva della Juve fa in modo che venga impegnato raramente.

Chiellini: 5,5. Si fa saltare in maniera troppo facile in occasione del vantaggio dello Sporting, quasi più preoccupato dal non fare fallo. In fase di ripartenza e impostazione fa sudare freddo Buffon con un paio di azioni avventate. Dal 60′, impegnato solo ad intervalli molto dilatati dalle ripartenze dei padroni di casa.

Alex Sandro: 5. Prova a spingere, ma non trova continuità in fascia. Nei primi 45′ è totalmente inconsistente, è tra i pochi che non migliorano dopo l’intervallo, rimanendo sugli stessi livelli per tutta la partita, concedendo qualcosa anche alle ripartenze avversarie.

Pjanic: 6. Non entra subito in partita, in ritardo sul gol di Bruno Cesar, che può colpire indisturbato con metri e metri di spazio. Non trova il ritmo per dare qualità alla manovra della squadra, che dipende tanto da lui. Quando riesce a migliorare il suo rendimento dopo l’intervallo, cresce tutta la squadra in maniera esponenziale dal punto di vista del gioco e della creazione di opportunità.

Khedira: 5,5. Inizia altissimo, quasi sulla linea di Dybala e degli attaccanti, con diversi inserimenti. Pecca in precisione. Manca il gol del pareggio su un facile appoggio di testa per l’1-1 pochi istanti dopo il gol dello Sporting. Per il resto poco, anche quando Pjanic cresce di livello. Dal 70′, Matuidi: 6. Ha un altro passo rispetto a Khedira, si lancia spesso in proiezione offensiva per cercare di favorire il pareggio bianconero.

Cuadrado: 6. Non incide nel bene e rischia di farlo nel male, quantomeno all’inizio. In un primo tempo in cui i bianconeri sono poco concentrati, soffre e non poco anche lui questa situazione. Già dai primi minuti del secondo cambia marcia, sempre in proiezione offensiva diventando una spina nel fianco per la difesa portoghese. Quando esce De Sciglio si sposta sulla linea di difesa e trova l’assist al bacio per Higuain.

Dybala: 5. Fatica a trovare la posizione e palloni giocabili. Lontanissimo dai livelli cui ce lo si attende in partite di questo peso, mai e poi mai in gioco, mai in grado di fare la giocata in grado di risolvere una situazione complessa per la squadra. Ha le qualità, ma questa sera non le ha fatte vedere. Dal 82′, Bernardeschi: senza voto.

Mandzukic: 5,5. Si fa notare soprattutto per la solita corsa e grinta, oltre che per un cartellino giallo già prima della mezz’ora. Spesso impreciso, non incide quando la Juve avrebbe bisogno di qualità per scardinare la difesa avversaria.

Higuain: 6,5. Molto attivo nei primi minuti, poi esce completamente dal match, fatta eccezione per una fiammata verso il 40′. Anche quando i centrocampisti provano a costruire, da poco appoggio alla manovra. Si riscatta con il gol, il terzo consecutivo da attaccante puro: movimento perfetto per smarcarsi dietro la difesa, poi lo scavetto a superare il portiere senza mai guardare verso la porta, con un senso del posizionamento da fenomeno assoluto.

All. Allegri: 6. Il primo tempo non ha giustificazioni. I giocatori in campo sono spaesati, confusi, poco cattivi e distratti, finendo per commettere una valanga di errori, senza mai costruire. Ha il merito di invertire la rotta nell’intervallo, che però basta solamente per arrivare al pareggio. La macchia dei primi 45′ non può essere cancellata anche se la Juve questa sera si è avvicinata agli ottavi di finale.

 





 

Foto: Gianfranco Carozza

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