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Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico: in campo maschile è la guerra dei quadrupli nella stagione olimpica più attesa di sempre
Facciamo un passo indietro. Cerchiamo di impostare la nostra memoria nel 2010, al termine della gara individuale maschile in occasione dei Giochi Olimpici invernali di Vancouver. l’americano Evan Lysacek ha appena vinto la medaglia d’oro scavalcando atleti dal calibro di Plushenko, Lambiel e Chan, interpretando un programma pulito senza eseguire nessun salto quadruplo. Solo a pensarci oggi, a distanza di quasi otto anni, viene da sorridere. In questa stagione olimpica infatti in campo maschile i quadrupli saranno la chiave d’accesso per arrivare a medaglia e , a giudicare dalle competizioni di questa prima parte di stagione, sarà una sfida senza precedenti, in particolar modo nella scelta di tattica di gara.
La tattica dello short
Nel programma corto i due giapponesi Yuzuru Hanyu e Shoma Uno, rispettivamente secondo e primo classificato in occasione delle prime due tappe di Grand Prix ( Hanyu a Mosca, Uno in Canada), ad oggi propongono una presentazione degli elementi speculare: entrambi aprono con il salto singolo (quadruplo loop per Hanyu, quadruplo flip per Uno) lasciando la combinazione quadruplo-triplo nella seconda metà del programma insieme all’ultimo salto obbligato, il triplo axel, in modo da ottenere un bonus oltre il valore base dell’elemento (già di per se altissimo). Leggermente diversa la strategia del canadese Nathan Chen, vincitore della tappa di Mosca: apertura con combinazione quadruplo lutz/triplo tooeloup e quadruplo flip nella seconda metà: due elementi che, presi singolarmente, valgono da soli 31,94 punti. Meno estreme le scelte degli altri pattinatori: Patrick Chan (protagonista di una prova non irresistibile allo Skate Canada), Javier Fernandez e Vincent Zhou (entrambi attesi questo fine settimana per la terza tappa del Grand Prix in Cina), nelle gare finora effettuate hanno impostato i loro short in modo più conservativo, presentando il salto singolo e la combinazione come primi due elementi. La strategia dello short è fondamentale per il free program, gara che storicamente si presta ad improvvisi cambiamenti a seconda dell’andamento degli atleti. Shoma Uno, nel programma libero dello Skate Canada, ha giocato d’azzardo proponendo tre quadrupli (flip, tooeloup singolo e in combinazione) nell’ultima porzione del programma ma risulta difficile pensare che possa fare lo stesso in una competizione più importante, a meno che la situazione non lo richieda.
Le components
E le components? il punteggio delle componenti del programma in ambito maschile sta facendo molto discutere appassionati e addetti ai lavori. In molti infatti lamentano una propensione da parte dei giudici di alzare le valutazioni nel caso di atleti molto forti tecnicamente. L’atleta più chiacchierato in questo caso è proprio il giapponese Shoma Uno, secondo alcuni eccessivamente pagato in alcuni elementi con delle valutazioni altissime come 9,50 e 10.0. Effettivamente, facendo una attenta analisi dei suoi programmi, spesso l’atleta nipponico tende a pattinare senza particolari movimenti di piede e con una pattinata più scialba rispetto ai suoi avversari, salvo poi accendersi improvvisamente. Le componenti del programma, al contrario di quello che accade nell’individuale femminile, seppur importantissime difficilmente riescono a cambiare le sorti di una gara, lasciando lontano dalle posizioni di alta classifica atleti iper performativi come Jason Brown. Tutto però può ancora succedere. Come gli alteti in fondo anche il corpo giudici si sta preparando al meglio per l’appuntamento olimpico di Pyeongchang; siamo dunque certi che si lavorerà a fondo anche su questo fattore.
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Foto: Valerio Origo