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Surf, Europei 2017 – Storica Italia a Bore: prime medaglie di tutti i tempi! Argento per Matteo Fabbri, bronzo per Genesio Ludovisi, secondo posto overall!
Ultima giornata di gare agli Europei 2017 di surf sulla spiaggia di Bore (Norvegia). Con le finali dei 5 eventi in programma (Surf Open, Surf Open femminile, Longboard Open, Bodyboard Maschile, Bodyboard Femminile) si è concluso l’evento biennale per Nazioni organizzato dall’European Surfing Federation. Ricordiamo che questa disciplina farà il proprio debutto alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
La squadra italiana non si è limitata a portare ben quattro atleti in quattro delle cinque finali a disposizione, ma ha raccolto le prime due storiche medaglie in una rassegna continentale e per la prima volta si è issata sul podio della classifica a squadre raggiungendo un incredibile secondo posto.
La domenica è cominciata con la finale del bodyboard femminile, con Valentina Vitale a rappresentare i colori azzurri. Per l’azzurra arriva un quarto posto a coronare un Europeo piuttosto impegnativo, visto l’utilizzo della romana anche nella categoria surf open femminile (sua disciplina principale) dove ha dovuto fermarsi alla finale dei ripescaggi.
Nella finale successiva è scesa in acqua il bodyboarder laziale Genesio Ludovisi, dopo essersi guadagnato l’accesso alla finalissima passando per la finalina dei ripescaggi. Una gara passata stabilmente al secondo posto dietro l’irraggiungibile portoghese Daniel Fonseca. La tattica per lui è stata quella di una gara basata sulla voracità nella scelta delle onde, soluzione che purtroppo gli ha giocato un brutto scherzo: a pochi secondi dalla sirena finale parte sulla sua sedicesima onda incorrendo però in un’interferenza che gli costa quello che sarebbe stato un meritatissimo argento. Resta comunque la medaglia e la consapevolezza di poter giocarsela a questi livelli.
Dopo un quarto e un terzo posto, l’appetito cresce ed è Matteo Fabbri a saziarlo. L’atleta adriatico è probabilmente uno tra quelli in acqua oggi a sentirsi più a suo agio nelle condizioni proibitive che il mare norvegese ha deciso di offrire per l’ultimo giorno di gare. Mare attivo, mareggiata non di grandi dimensioni e vento forte non spaventano certo chi è abituato ai capricci dell’Adriatico, e così l’italiano in licra bianca dopo aver aperto la finale con una bella passeggiata sul suo McTavish, si mantiene saldamente in seconda posizione per tutta la heat. La spunta il portoghese Joao Dantas per l’oro, ma per Fabbri arriva comunque un medaglia internazionale pesantissima.
Resta l’ultima finale del giorno per l’Italia con Giada Legati a difendere l’azzurro. La fresca diciassettenne dopo la buona esperienza ai recenti mondiali Junior in Giappone arrivava alla finale dopo un percorso netto nel tabellone principale. Purtroppo però nei venticinque minuti di gara emergono lo strapotere della portoghese Carol Henrique e la sorpresa tedesca Lilly von Treuenfels. A Giada non resta che accontentarsi del quarto posto e di un campionato europeo surfato da leader nonostante il ruolo di debuttante.
Nell’ultima finale in programma purtroppo non erano presenti italiani, con Angelo Bonomelli e Roberto D’amico fuori ieri al sesto round dei ripescaggi. Ottimo il livello in acqua, con i due portoghesi Tomás Fernandes e Eduardo Fernandes a dare spettacolo per gran parte della finale. È però a sorpresa il gallese Jay Quinn a spuntarla grazie a un 360 pulito chiuso sull’ultima onda che toglie alla squadra portoghese il gusto di chiudere questi campionati con un en plein che sembrava ormai cosa fatta.
Gli ottimi risultati dei nostri azzurri issano come anticipato la squadra italiana al secondo posto in classifica generale, picco mai raggiunto nella competizione biennale europea. La mancanza di top team come Francia, Spagna e Marocco non può togliere nulla alle ottime prestazioni dei nostri portacolori. Come al solito, conta chi c’è e riuscire a rimanere in scia all’irraggiungibile team portoghese (quattro ori sui cinque disponibili e ben sette medaglie sulle quindici in palio) lasciandosi dietro nazioni come Germania e Irlanda che per storia e tradizione ci sono sempre rimasti davanti rende la trasferta scandinava un successo.
Il nuovo ordinamento federale con l’inquadramento della federazione italiana surf all’interno della FISW (Federazione Italiano Sci Nautico e Wakeboard) nell’ottica di permettere al neo sport olimpico l’accesso alle risorse del CONI in ottica Tokyo 2020 sembra dunque iniziare a dare i suoi frutti. Risultati che passano per un aumento di esperienza a livello internazionale dei nostri atleti grazie alla partecipazione sistematica alle maggiori manifestazioni internazionali, siano i mondiali ISA in Francia, i mondiali ISA Junior in Giappone o gli Europei in Norvegia. La strada è lunga ma la via è tracciata.
Bodyboard femminile:
Teresa Padrela (POR) – 10,9
Ashleigh Smith (IRE) – 8,33
Gabrielle Taylor (CIS) – 3,67
Valentina Vitale (ITA) – 2,77
Bodyboard maschile:
Daniel Fonseca (POR) – 17,66
Shane Meehan (IRE) – 8,54
Genesio Ludovisi (ITA) – 7,7
Josh Christopherson (SCO) – 7,03
Longboard Open:
João Dantas (POR) – 9,94
Matteo Fabbri (ITA) – 7,6
Robert Storm (DEN) – 6,17
Andrew Kilfeather (IRE) – 5
Surf Open femminile:
Carol Henrique (POR) – 11,77
Lilly von Treuenfels (GER) – 9.17
Mafalda Lopes (POR) – 8,1
Giada Legati (ITA) – 5,86
Surf Open maschile:
Jay Quinn (GAL) – 13.84
Tomás Fernandes (POR) – 13.53
Eduardo Fernandes (POR) – 10.84
Gearoid McDaid (IRE) – 8.04
Luca Dalla Costa
Foto: Profilo Facebook FISW