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Tennis, WTA Finals Singapore 2017: Wozniacki domina, poi si spegne. Garcia vince in rimonta e rimane in corsa per la qualificazione

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È successo tutto e il contrario di tutto nella prima partita della terza giornata del gruppo rosso delle WTA Finals di Singapore. Caroline Wozniacki, unica delle quattro giocatrici ad essere già qualificata, affrontava Caroline Garcia, in piena corsa per la qualificazione. È stato un match in cui la danese pareva poter dominare, come già successo nei giorni scorsi, ma in cui si è spenta sul più bello, lasciando spazio alla francese, che ha vinto in rimonta per 0-6 6-3 7-5, dopo due ore e venti minuti di gioco. Una vittoria di rilievo per la transalpina, per tenacia e caparbietà, che tuttavia non le basta: Garcia, infatti, dovrà sperare che l’ucraina Elina Svitolina, a questo punto sì già eliminata (le serviva una vittoria della Wozniacki) batta la romena Simona Halep, che anche vincendo in tre set passerebbe il turno (ha un set perso in meno rispetto a Garcia).

L’avvio del duello tra le due Caroline, bionda contro mora, danese contro francese, rispecchia perfettamente la situazione delle due giocatrici. Wozniacki gioca con grande scioltezza, irriconoscibile per quanto faccia così poca fatica sia al servizio, sia nei colpi lungolinea, mentre Garcia è parecchio contratta. La francese perde il primo game a 0 e nel successivo cede subito la battuta. Wozniacki è perfetta alla battuta ma soprattutto in risposta (tre break nonostante il 71% di prime della Garcia) e chiude un set perfetto in appena 22 minuti (24 punti a 7). Per la danese, a questo punto certa del primo posto, si tratta del terzo 6-0 in tre partite a Singapore: senza dubbio quella che ha mostrato il miglior tennis alle WTA Finals fin qui.

Fin qui, appunto, perché nel tennis, soprattutto nella versione in gonnella, basta molto poco per far girare le cose. Garcia inizia a trovare un po’ di continuità e piano piano risale, più con la forza della disperazione che con un piano tattico preciso: prima porta Wozniacki ai vantaggi, poi arriva a palla break (tre, su due la danese si salva con due aces), infine, finalmente, riesce a rubare il servizio alla sua avversaria. Quanto basta per provocare una crepa nel muro della Caroline bionda, fino a questo punto solidissimo. La danese torna alla sua solita versione, quella discontinua, e stacca letteralmente l’interruttore, mandando la Garcia a servire per il match. Neanche il controbreak fatto sul 5-2 basta a frenare la caduta, perché nel game successivo Wozniacki cede game e set (6-3).

La partita è quindi più aperta che mai nel terzo set. È la danese a scattare meglio dai blocchi, ritrovando solidità al servizio e facendo il break nel terzo game. Garcia ci prova, lotta, riesce a salire di colpi ma non a sfruttare due palle per rientrare nel match. Il punto di svolta arriva quando Wozniacki va a servire per il match: la bionda tennista apre la porta e la francese, decisa a non mollare dopo aver rimesso tutto in discussione, ci si infila alla grande, recuperando il break. L’inerzia cambia totalmente: Garcia tiene la battuta e, complice un doppio fallo della sua avversaria, si procura un match point. Ne serve un altro per chiudere la partita allo scoccare delle due ore e venti. Una vittoria di pura grinta della Garcia, che tuttavia potrebbe non bastare.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Facebook Caroline Garcia

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