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Tiro a volo, il vivaio d’oro dell’Italia: Un ricambio a getto continuo, anno dopo anno

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Forse non si è mai vissuto un periodo così florido per l’Italia nel tiro a volo. Intendiamoci, il nostro paese ha sempre recitato un ruolo da protagonista a livello mondiale, con medaglie conquistate alle Olimpiadi e ai Mondiali fin dagli anni 60; tuttavia, quello che sembra essere in corso negli ultimi anni è un vero e proprio dominio azzurro nelle varie manifestazioni. Le cinque medaglie, di cui due d’oro, conquistate a Rio 2016 sembravano un exploit straordinario ma destinato a rimanere un episodio isolato, ma prima ai Mondiali 2017 poi alle Finali di Coppa del Mondo di Nuova Delhi l’Italia ha addirittura migliorato questo score. Il risultato è figlio sia di alcuni atleti dalla straordinaria longevità (Giovanni Pellielo, Chiara Cainero, Marco Innocenti) ma soprattutto della programmazione di una federazione che non smette, ogni anno, di sfornare nuovi talenti che dominano le rispettive categorie juniores.

Alessia Iezzi è l’ultimo esempio: la giovane tiratrice chietina, classe 1996, ha vinto l’oro mondiale juniores nel 2015 e in questa stagione si è confermata fra le migliori al mondo anche fra le senior. Alessia ha vinto la gara di trap femminile alle Finali di Coppa del Mondo a Nuova Delhi, la definitiva consacrazione per l’astro nascente del tiro a volo azzurro. Alessia, ora, è insieme a Jessica Rossi la più forte rappresentante italiana nella gara di trap, una coppia d’oro che potrebbe far sognare il nostro paese alle prossime Olimpiadi e chissà per quanto altro ancora, visto che Jessica è del 1992 e Alessia del 1996.

Oltre ad Alessia Iezzi, il trap femminile può contare sulla giovanissima Maria Lucia Palmitessa, classe 1998, che ha vinto a Mosca l’oro mondiale juniores, succedendo due anni dopo proprio a Iezzi. La superiorità dell’azzurra, in quell’occasione, è sembrata tale da considerare Maria Lucia come una seria rappresentante anche fra i senior. Insieme a lei, in quell’occasione, anche Diana Ghilarducci riuscì a salire sul podio: per lei arrivò un terzo posto, il primo grande risultato della carriera della giovane classe 1999.

Al maschile, il trap può contare su due fenomeni come Giovanni Pellielo e Daniele Resca – anche lui autentica rivelazione del 2017, ma a livello juniores ci sono due ragazzi che promettono grandi cose. Si tratta dell’argento mondiale juniores in carica Matteo Marongiu (classe 1999) e del 1997 Emanuele Buccolieri, tiratore salentino che vanta un quarto posto a Mosca e un bronzo europeo agli juniores di Baku. Entrambi hanno già esordito fra i senior, ancora naturalmente senza acuti: il futuro, però, sarà loro e c’è da scommettere che entrambi potranno recitare un ruolo importante per l’Italia, in futuro.

Veniamo poi allo skeet, la seconda disciplina olimpica dopo l’addio a cinque cerchi del double trap. Anche qui, l’Italia è sistemata per il futuro. Il tiratore più pronto al salto di qualità sembra essere Tammaro Cassandro. Il classe 1993 ha vinto il bronzo in coppia con Katiuscia Spada nello skeet misto ai Mondiali di Mosca e in Coppa del Mondo può vantare, nel 2016, tre piazzamenti sul podio con un argento e due bronzi. Dietro a Rossetti e Filippelli c’è lui, ma attenzione: a livello juniores, si sta facendo valere Elia Sdruccioli. Lo skettista del 1998 sta facendo vedere grandi cose fra i suoi coetanei: l’argento mondiale di Mosca e quello europeo di Baku, insieme all’oro in Coppa del Mondo Junior con tanto di record del mondo lo rendono uno dei più seri protagonisti per il futuro del tiro a volo italiano.





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Foto: FITAV

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