Ciclismo

Vincenzo Nibali, il faro indiscusso del ciclismo italiano. Ma come cresce Gianni Moscon…

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Ogni sua azione è commovente, ha sempre qualcosa di speciale, è l’essenza stessa del ciclismo, è un tuffo ancestrale verso le origini, hanno quella patina di storia che le rende così uniche e inimitabili. Vincenzo Nibali l’ha combinata ancora grossa, ha giganteggiato al Giro di Lombardia 2017 e ha conquistato la seconda Classica delle Foglie Morte con la sua solita classica proverbiale, a modo suo come ci ha abituato a fare da quando pedala: attacco con il cuore ma anche con una certosina intelligenza tattica che oggi era fondamentale per arrivare primi sul traguardo di Como.

La rasoiata piazzata sulla discesa del Civiglio, dopo essere scattato in salita è così simile alla fucilata che due anni fa gli regalò la sua prima Classica Monumento dopo essere entrato nel ristretto club dei vincitori di tutti i Grandi Giri. Siamo di fronte all’indiscusso faro del ciclismo italiano: il palmares dello Squalo parla chiarissimo e certifica la grandezza di un ciclista unico nel suo genere, capace di vincere qualcosa tipo di gare, un corridore vario e che riesce sempre a inventarsi qualcosa per fare la differenza.

Vincitore del Giro d’Italia per due occasioni, Re del Tour de France 2014, la Vuelta del 2010, dieci podi nei Grandi Giri, il doppio sigillo in una Classica Monumento, azioni epocali che ci ributtano indietro nel tempo, una garanzia di spettacolo e di successo quando è al via. Il 32enne di Messina ora ha un solo grande obiettivo: i Mondiali 2018 di Innsbruck, un percorso durissimo che può esaltare le sue doti, ma prima si può conquistare un altro Grande Giro. La sua carriera è nel vivo, la conclusione è ancora molto lontana ed è pronto a farci divertire ancora a lungo.

Se Nibali è il faro del presente, Gianni Moscon sta ribadendo giorno dopo giorno di essere in grande crescita e di poter ambire a un grande futuro. E’ vero che il trentino non riesce ancora a vincere (come ha sottolineato Francesco Moser), ma questa stagione ha espresso chiaramente che il futuro del ciclismo può essere lui: ha una gamba eccezionale, va bene su tutti i percorsi, alla Vuelta dominava in salita trascinando Chris Froome, si è messo in luce nelle classiche di primavere e oggi ha ottenuto il suo primo podio in una Monumento. L’uomo della Sky ha un talento naturale che se coltivato potrà dargli molte soddisfazioni: è davvero fortissimo.





 

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