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Volley, Cristian Savani: “Contento del mio ritorno. Ricordi con l’Italia? Capitano di campioni e il bronzo di Londra 2012…”

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Sono contento perché volevo capire il mio livello dopo 4 anni trascorsi all’estero di cui tre in Cina dove il campionato non è il massimo. Ero curioso di vedere se ero ancora in grado di reggere l’alta qualità della SuperLega“. Cristian Savani analizza così le sue prime quattro partite al ritorno nel massimo campionato italiano di volley maschile. L’ex capitano della nostra Nazionale ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Il mio rendimento non è stato una sorpresa. In verità ci speravo ma ancora non sono al 100%“.

Quello che abbiamo ritrovato è un Savani “cresciuto come persona vivendo piccole difficoltà quotidiane per un atleta. Dal trovare il cibo adatto, all’integrazione. Il massimo è stato cercare un osteopata a Shanghai. Una cosa impossibile. Non avevo paura di essere dimenticato. Avevo bisogno di questa esperienza per trovare nuovi stimoli. Mi ha fatto bene, mi ha fatto crescere“.

Lo schiacciatore spiega anche i motivi per cui ha scelto Latina per tornare in Italia: “E’ un’offerta che ho preso di petto, non ci ho pensato più di tanto. Poi con Di Pinto ho giocato due ottime stagioni a Perugia quindi non c’è stato problema“.

Cristian non giocherà in eterno, non lo vedremo oltre i 40 anni come Papi e Zlatanov: “Non credo. Per ora a Latina c’è un accordo per un anno poi si vedrà“.

La sua esperienza con la Nazionale: “Sono passati 16 anni dall’esordio. Un’eternità. Il ricordo più bello resta però il bronzo di Londra 2012. Era venuto a mancare da poco Bovolenta, era stato un anno speciale con la vittoria dello scudetto a Macerata e ai Giochi ero il capitano di un gruppo di campioni che avrebbe meritato di avere quel ruolo così importante. Da Fei a Papi senza dimenticare Mastrangelo. E’ stato un onore“.

Il 35enne sta pensando anche al suo futuro: “Sto cercando di impostare un futuro al di fuori della pallavolo perché mi rendo conto che nessuno mi aiuterà a fine carriera. Ci sto lavorando ma per scaramanzia non aggiungo altro“.

E sul numero di maglia: “Ho scelto l’11 e non il 3, è quello che ho usato in Nazionale e che ho avuto all’estero. E poi questo è Savani 2.0 quindi era giusto cambiare qualcosa”.





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