Pallavolo
Volley femminile, Europei 2017 – Che Italia torna da Baku? Azzurre sottotono, schiaffo dall’Olanda, i quarti sono un tabù: riparte il rilancio
Ci si aspettava molto di più, una squadra combattiva, sul pezzo, motivata, più aggressiva e tecnicamente pimpante. L’Italia ha invece steccato completamente gli Europei 2017 di volley femminile, purtroppo è andata in ombra nell’appuntamento più importante della stagione, quello che doveva rappresentare il definitivo rilancio e che invece ci ha un po’ affossato. La nostra Nazionale era reduce dall’eccellente secondo posto nel Grand Prix e dalla brillante qualificazione ai Mondiali 2018, sembrava aver risolto tanti dei problemi che erano maturati l’anno scorso ma purtroppo il campo ha emesso dei verdetti poco soddisfacenti.
L’Italia torna a casa con uno schiaffo sonoro preso dall’Olanda, un 3-0 roboante ai quarti di finale maturato in poco più di un’ora di gioco, una partita in cui le azzurre non si sono mai calate e in cui sono state umiliate dalle avversarie in tutti i fondamentali. La bestia nera che non riusciamo a battere da sei anni ci ha massacrato ancora una volta, la squadra conclude la propria avventura ai quarti di finale per la terza volta consecutiva (Serbia e Russia in precedenza sono stati i nostri giustizieri), il podio manca addirittura dal 2009 quando le ragazze di Barbolini si imposero in Lussemburgo bissando l’apoteosi di Lodz. Tempo immemore, troppi anni senza medaglie continentali e con prestazioni non all’altezza della situazione.
Questa Italia ha futuro, lo si è percepito per tutta l’estate ma manca ancora di maturità, non ha ancora la testa e le gambe per dire subito la sua nel massimo contesto competitivo a livello internazionale. Il CT Davide Mazzanti è sulla strada giusta, le ragazze sono talentuose, le basi ci sono ma la strada da percorrere è ancora decisamente lunga e impervia, tutte le individualità devono migliorarsi e la squadra deve ancora amalgamarsi per essere davvero efficiente. Proprio l’esperienza e l’affiatamento sono mancate in una partita da dentro o fuori come quella persa nettamente contro le oranjes al termine di un cammino che si era già rivelato difficoltoso nel modesto girone che la sorte ci aveva portato in dote (Georgia, Bielorussia e Croazia).
Le assenze di Ofelia Malinov (infortunata alla vigilia della partenza) e Miriam Sylla (positività al clembuterolo), il virus intestinale che ha colpito la squadra in Georgia (Caterina Bosetti e Alessia Orro le più colpite), le non perfette condizioni fisiche di Monica De Gennaro e Lucia Bosetti sono sì delle attenuanti ma il bilancio finale purtroppo non ci sorride.
L’Italia comunque ha la garanzia di un opposto di razza come Paola Egonu, un vero fenomeno mondiale, una delle migliori nel suo ruolo, una macchina da punti inarrestabili che è già il nostro faro e può diventare dominante ma la 18enne non può essere isolata, ha bisogno di una squadra di livello che la supporti. Alessia Orro ha faticato a calarsi nella parte da titolare in cabina di regia (dopo un’estate in panchina non era facile entrare negli automatismi che aveva trovato Malinov), Caterina Bosetti esce purtroppo bocciata e bisogna fare una valutazione sul reparto schiacciatrici, al centro la grinta di Cristina Chirichella e Raphaela Folie sono fondamentali proprio come la sicurezza data da Monica De Gennaro al top.
Il mirino è puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma i Mondiali del prossimo anno sono una tappa troppo importante: in Giappone bisognerà andare per fare risultati, per prendere le misure e iniziare a fare la differenza.
(foto CEV)
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