Pallavolo
Volley, SuperLega 2017-2018 – Quarta giornata: pagelle, top & flop. Impresa Latina con super Savani, Russell e Hoag timbrano, ruggito Ngapeth, tracollo Civitanova
Nel weekend si è disputata la quarta giornata della SuperLega 2017-2018, il massimo campionato italiano di volley maschile. Di seguito le pagelle con i top & flop del turno.
IMPRESA DI LATINA: 10. I pontini surclassano Civitanova e firmano l’impresa della giornata: un sonoro 3-0 ai Campioni d’Italia merito di tuta la squadra. L’eterno Cristian Savani (10), un super positivo Andrea Rossi (5 muri), la grinta di capitan Gabriele Maruotti (13), la forza din Sasha Starovic.
NICHOLAS HOAG e FILIPPO LANZA: 9. Il canadese era stato tanto criticato nelle precedenti uscite, questa volta è il trascinatore di Trento che fatica a decollare prima di lasciarsi andare contro Castellana Grotte e tornare al successo. Lo schiacciatore mette a segno 20 punti (55% in attacco) e gioca una partita di sostanza anche in ricezione dove il capitano si esalta (67%) e trova spazio per siglare 17 punti.
AARON RUSSELL e LUCIANO DE CECCO: 8,5. Perugia spazza via anche a Milano e prosegue la sua cavalcata in testa alla classifica. Il palleggiatore è il vero metronomo dei Block Devils, lo schiacciatore sciorina tutto il suo talento nelle varie fasi (spiccano i 18 punti col 67% in attacco). Meritano una menzione anche Simone Anzani (10) e un grande Ivan Zaytsev, sempre più uomo squadra.
BRUNINHO ed EARVIN NGAPETH: 8. Fanno una partita tutta loro davanti ai 4000 del PalaPanini, trascinando Modena al trionfo nel derby contro Piacenza (va comunque menzionato anche Max Holt, tra serie al servizio e muri). Il palleggiatore brasiliano smista con il contagocce, capisce che Sabbi e Urnaut sono letti con più facilità, spinge a ripetizione sulla stella transalpina che torna grande dopo un avvio difficile (17 punti, 63% in attacco e 73% in ricezione).
OLEG ANTONOV: 8. Lo aspettavamo nei panni di paladino di Vibo Valentia e finalmente batte un colpo di gran classe: Monza si inchina sotto i suoi 18 punti (52% in attacco), gioca una partita di grande sostanza e a tutto campo, da vero leader come gli si chiedeva.
THOMAS JAESCHKE, ALEN PAJEK e TONCEK STERN: 7,5. Il terzetto protagonista del successo di Verona nel derby con Padova. Lo schiacciatore statunitense confeziona 20 punti, l’opposto sostituisce degnamente Djuric (22, 5 muri, 47% in attacco), il centrale sloveno ne spara a terra addirittura 19. E la Calzedonia può respirare battendo i rivali al tie-break.
RAVENNA: 7,5. I giallorossi non si fermano più, Buchegger non è più una rivelazione ma una certezza. Dopo aver demolito Trento i ragazzi di Soli non possono avere difficoltà contro Sora e continuano a sognare.
MILANO: 5. I ragazzi di Giani avevano fatto paura a Civitanova nell’infrasettimanale dopo aver espugnato Trento ma contro Perugia non riescono a fare partita pari. Stecca soprattutto Klemen Cebulj, pesa l’infortunio del palleggiatore Riccardo Sbertoli a partita in corso, non può bastare un infinito Nimir Abdel-Aziz (20 punti). La Revivre è sul pezzo ma ci si attendeva qualcosina in più contro i Block Devils.
PIACENZA: 5. Schiacciata dall’onda d’urto di una grande Modena, in partita soltanto nel terzo set dove sciupa anche tre punti di vantaggio nella parte centrale. Contro Ngapeth e compagni i ragazzi di Giuliani non sono riusciti a opporre resistenza e perdono un altro big match dopo aver ceduto a Perugia. Senza Fei e Kody si fa fatica, Simone Parodi non riesce a ripetersi su buoni livelli e il solo Clevenot non riesce a fare la differenza.
CIVITANOVA: 5, Tracollo totale dei Campioni d’Italia, affossati da Latina con un secco 3-0 davvero imprevedibile. La Lube ha commesso troppi errori, ha servito male, ha stentato in ricezione e soprattutto è parsa meno lucida degli avversari nei momenti caldi. Questa volta un super Juantorena e un buon Sokolov non sono bastati.
MONZA: 5. Terza sconfitta in una settimana per Monza che non riesce più a vincere. Il capitombolo casalingo contro Vibo Valentia è troppo pesante anche in ottica playoff. Il solito Dzavoronok non può bastare, urge correre ai ripari.
(foto Ettore Griffoni)