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Basket, NBA 2017-2018: Warriors da urlo, Spurs sempre più in crisi. Un gioiello di Lillard fa volare i Blazers

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Tripudio Warriors, tracollo Spurs. Si riassume così il match clou della notte NBA, in cui i Golden State Warriors prevalgono 92-112, espugnando l’AT&T Center e costringendo alla resa i San Antonio Spurs, giunti ormai alla quarta sconfitta consecutiva dopo un avvio folgorante e incredibilmente piombati in una profonda crisi di risultati. E pensare che nelle prime battute sono gli Spurs, trascinati da LaMarcus Aldridge, a scavare il solco, giungendo persino ad un massimo vantaggio di +19 con un lay-up di Manu Ginobili a 3’32” dal termine del primo quarto. La rimonta dei Warriors, tuttavia, si materializza pian piano e a 3” dalla sirena della prima frazione ci pensa Steph Curry a piazzare la tripla del 33-24 che dà serenità ai suoi compagni rendendo meno pesante il passivo.

Gli Spurs, in ogni caso, non demordono e più volte nel secondo quarto riescono ad acquisire un vantaggio in doppia cifra, ma Klay Thompson li punisce a 28” dall’intervallo lungo con una tripla strepitosa che consente ai Warriors di accorciare fino al -5 sul 55-50. Le rotazioni corte influiscono sul rendimento dei texani guidati da Gregg Popovich e così Kevin Durant sale in cattedra nel terzo quarto, piazzando la tripla del sorpasso (57-60) a 10’05” dalla fine di una frazione di gioco in cui mette a referto ben 15 punti, che consentono ai Warriors di iniziare l’ultimo scorcio di gara in vantaggio 78-84. Con gli Spurs ormai sfiniti nella testa e nelle gambe, pertanto, per i Warriors gli ultimi 12 minuti sono pura accademia e il punteggio finale (92-112) descrive il dominio esercitato da Curry e compagni nella seconda parte di gara, una prova di forza che mette alle corde gli Spurs, molto condizionati dall’assenza del gioiello Kawhi Leonard e del playmaker Tony Parker, due defezioni pesanti per il destino di un gruppo che ha bisogno di una scossa per rimettersi in carreggiata e scacciare la crisi.

Non bastano, infatti, i 24 punti e 10 rimbalzi di Aldridge, fenomenale solo per due quarti, e i 16 punti e 7 rimbalzi di Kyle Anderson per tenere a bada il quartetto delle meraviglie composto da Steph Curry (21 punti e 8 rimbalzi), Klay Thompson (24 punti con 5/8 da tre), Draymond Green (16 punti) e Kevin Durant (24 punti e 8 rimbalzi). I Warriors conquistano così la sesta vittoria stagionale e volano al terzo posto nella Western Conference, ma le emozioni fioccano anche nel match tra i Portland Trail Blazers e i Los Angeles Lakers. Ci pensa Damian Lillard a 1” dalla fine a far esplodere il Moda Center con una tripla mortifera, che stende i Lakers e spedisce in orbita i Blazers, vittoriosi col punteggio di 113-110 proprio quando l’inerzia sembrava favorevole agli avversari, capaci di piazzare l’aggancio con una bomba di Kentavious Caldwell-Pope a 16” dalla sirena. Tra le fila dei Blazers, spiccano i 32 punti di Lillard, ma anche i 28 punti di Jusuf Nurkic e i 22 di CJ McCollum, mentre i Lakers si avvalgono di 22 punti di Kyle Kuzma e 27 di Brook Lopez ma si allontanano dalla zona playoff, attualmente delimitata proprio dall’ottavo posto di Portland.

Ecco il riepilogo dei risultati della notte NBA:

San Antonio Spurs-Golden State Warriors 92-112
Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 113-110





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter NBA

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