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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: Italia, l’avventura non poteva cominciare meglio. Meo Sacchetti guida con personalità un gruppo umile ma determinato

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Due vittorie in due partite. È questo il bottino con cui l’Italia manda in archivio la prima finestra delle qualificazioni ai Mondiali di basket del 2019. Due successi diversi, contro Romania e Croazia, che hanno dato indicazioni positive e tanta, tanta fiducia. C’era molta curiosità attorno a queste due partite: l’assenza delle stelle di NBA ed Eurolega, l’atipica collocazione temporale (nel pieno della stagione per club) e la presenza di giocatori nuovi (o comunque poco abituati a vestire l’azzurro) e di un CT al debutto.

Proprio Meo Sacchetti è stata la nota più lieta del weekend della Nazionale. La formula ha tutt’altro che facilitato il suo esordio sulla panchina dell’Italia. Non ha avuto un raduno di un mese e la possibilità di disputare delle amichevoli, bensì solo quattro giorni di allenamenti prima di entrare già nel vivo con incontri importanti e decisivi. Non era facile imprimere la sua impronta alla squadra ma qualcosa si è visto. Energia e grinta in difesa e corsa per attaccare in transizione e liberare il talento offensivo di cui l’Italia, pur senza i suoi soliti leader, comunque dispone. Gli errori e i passaggi a vuoto ci sono stati (la fine con la Romania e l’inizio con la Croazia), ma erano le prime due partite. Contava vincere, per proseguire in fiducia e lavorare in futuro con più tranquillità.

Sacchetti ha impressionato, poi, anche nella gestione del gruppo e degli uomini, distribuendo bene i minuti e contando molto sulla panchina già nel primo quarto. La risposta in campo dei giocatori è stata positiva, ascoltando puntualmente le indicazioni e i richiami, precisi, pur senza mai alzare la voce durante i timeout, sintomo di fiducia nei confronti del coach. La partita contro la Croazia, inoltre, porta il marchio del CT, che ha saputo leggere con sapienza e personalità la partita. L’Italia ha fatto il vuoto ad inizio terzo quarto, quando Sacchetti ha ricominciato la gara tenendo in campo solo Gentile del quintetto iniziale, gettando nella mischia Filloy, Della Valle, Biligha e Polonara, intuendo che erano loro gli uomini più “caldi”. Non solo, i minuti di Pietro Aradori sono stati molto limitati dopo l’intervallo: tenere fuori il capitano non è una decisione così semplice per gli equilibri del gruppo ma il coach ha dimostrato coraggio. E soprattutto ha avuto ragione, visto il risultato.

Passando ai giocatori è inevitabile partire da Alessandro Gentile. Ci si aspettava molto da lui e certamente non ha deluso. Contro la Romania è stato il migliore in campo, dando un segnale positivo sin dall’avvio della partita. Contro la Croazia, invece, pur essendo stato poco protagonista nel prosieguo della gara, è stato lui a tenere in vita gli azzurri durante la mareggiata iniziale. Un segnale forte, di crescita e di conferma dopo l’ottimo avvio di stagione. L’assenza dei soliti leader, poi, ha fatto emergere giocatori che di solito hanno trovato la strada sbarrata in azzurro. Basti pensare ad Amedeo Della Valle, escluso dalla lista dei 12 nelle ultime due manifestazioni (Europei e Preolimpico). Ieri sera ha vissuto momenti di esaltazione pura, segnando canestri a ripetizione e spaccando la partita con le sue giocate. Una prova che non può far altro che accrescere la fiducia del giocatore e restituire alla pallacanestro italiana un talento purissimo.

E ancora l’energia del solito Cristian Burns e di Paul Biligha, la personalità di Ariel Filloy, l’esplosività di Awudu Abass, e, perché no, le giocate di Brian Sacchetti. Un gruppo umile, conscio dei propri limiti, ma anche dei suoi punti di forza, e determinato. Non è una squadra perfetta ma le prime due uscite hanno segnalato tante cose positive da mettere da parte e da riprendere a febbraio, per continuare a lavorare e migliorare. Il cammino è lungo ma intanto due vittorie sono già in tasca e varranno (a meno di un ultimo posto di una tra Romania e Croazia) fino alla fine, seconda fase compresa. L’inizio non poteva essere migliore ed ora l’Italia vuole prenderci gusto.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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