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Calcio, Giampiero Ventura: “In gioco la mia carriera e quella dei giocatori. Non conta il modulo, ma l’approccio”

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L’Italia calcistica si trova ad un bivio della propria storia. Andate ai Mondiali o subire l’onta di una clamorosa eliminazione che non si verifica dal 1958. Venerdì, in Svezia, il ct Giampiero Ventura è conscio di giocarsi la reputazione, come ha dichiarato in conferenza stampa: “E’ un momento importante, per me in assoluto e per la mia storia. Ma anche per i giocatori, alcuni possono iniziare un ciclo ed altri finirlo, ci sono in gioco le carriere di tutti. C’è convinzione di poter far bene e c’è massima disponibilità“.

La prima domanda ha riguardato la convocazione dell’oriundo Jorginho, a lungo snobbato dal commissario tecnico: “Non veniva convocato per questioni di modulo, ora in questa doppia sfida possiamo fare delle scelte. Poi il suo ruolo nel Napoli è arrivato dopo un anno e mezzo di lavoro“.

Ventura non vuole neppure sentir nominare l’ipotesi del fallimento: “Non ho mai preso in considerazione l’idea di non andare ai Mondiali, la Federazione in questi anni mi è stata vicina. C’è un obiettivo da centrare, ma io penso agli stage, alla Russia, ora soprattutto alla Svezia. L’esperienza conta in partite come queste. Le due sfide in 72 ore spiegano come mai siamo in 27. Acciaccati a parte, abbiamo 4 diffidati e dobbiamo farci trovare pronti con ogni soluzione tattica. Ai Mondiali andremo con questo gruppo“.

Preoccupano le condizioni fisiche di Belotti ed Immobile, entrambi non al meglio: “Sono entrambi reduci da due infortuni, uno più grave, mentre Ciro per fortuna ieri non ha giocato. La partita con la Spagna ci ha tolto qualche certezza, ma è tutto alle spalle. Andremo ai Mondiali, poi risponderemo alle critiche“.

Sull’ipotesi di ritorno al 3-5-2, il ct ha glissato: “Non conta il modulo, ma con quale approccio e motivazioni scenderemo in campo. Il 4-2-4, comunque, non è un’ossessione, abbiamo giocato anche in altri modi negli anni“.

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