Calcio
Chi sarà il possibile successore di Carlo Tavecchio? Presidente a rischio, Abete ago della bilancia, fronte Lnd disunito. Il calcio italiano in crisi
Carlo Tavecchio è seriamente con le spalle al muro, il Presidente della FIGC sta cercando di mantenere la poltrona ma non è facile dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali 2018. Il numero 1 del calcio italiano è sotto attacco da diverse parti e domani il Consiglio Federale potrebbe sancire la fine del suo mandato, nonostante la sua strenua resistenza. Il fatto che non potrà presentare il nome forte di Carlo Ancelotti come prossimo CT della Nazionale peserà tantissimo.
Tutto girerà attorno alla decisione dei sei consiglieri in quota Lnd, il cui fronte non sembra più compatto. Inoltre Andrea Montemurro, Presidente della Divisione Calcio a 5, ha dichiarato che il suo sostegno non sarà scontato. L’obiettivo di Tavecchio potrebbe essere quello di superare lo scoglio di domani e cercare di arrivare a giovedì quando Mauro Balata sarà verosimilmente eletto alla Presidenza della Lega di Serie B, sulla carta un suo possibile sostenitore.
Questo il possibile scenario in Consiglio: dimissioni dei sette consiglieri di opposizione (i 4 dell’Aic e i 3 della Lega Pro), dunque soltanto 10 membri presenti sui 21 aventi diritto (visto che i 3 della Serie A saranno assenti e il Commissario della B non ha diritto di voto), mancherà il numero legale e dunque il rischio della decadenza è concreto. Giancarlo Abete potrebbe essere l’ago della bilancia: consigliere in quota Lega Pro ha spesso operato scelte autonome e se dovesse discostarsi dalla linea Gravina allora Tavecchio potrebbe ancora farcela, sembra sperando che il fronte della Lega Dilettanti non si disunisca.
Eventulamente chi potrebbe essere il successore del 74enne di Ponte Lambro? Il suo grande avversario Gravina non sempre interessato a prendere il ruolo, Cosimo Sibilia è l’alleato principale di Tavecchio, gli ultimi oppositori Abodi e Albertini non hanno manifestato grande interesse. In via Allegri tutto è in alto mare, proprio come il calcio italiano.