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Ciclismo, Federazione indebitata per 2,7 milioni! Il Coni chiede di ripianare, a rischio l’attività su pista? Di Rocco: “Non taglieremo i fondi, sogni di medaglia a Tokyo 2020”

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La situazione è davvero critica per la Federciclismo che ha un debito di 2,7 milioni di euro. Una cifra molto elevata che il Coni ha imposto di ripianare prontamente e di cui non c’era traccia nel bilancio di previsione dello scorso maggio. Sono soldi spuntati dal nulla ad agosto. Il Presidente Renato di Rocco spiega la situazione al Corriere della Sera: “La società di certificazione ha spostato delle partite finanziarie pretendendone l’immediato risanamento. Per il codice civile potremmo agire diversamente ma il Coni non sente ragioni. Attueremo un piano industriale di risanamento, ma dovranno darci una mano: l’hanno fatto con altre Federazioni“.

Il Coni chiede di agire in due modi: aumentare le quote associative e delle tasse gare, revisionare al ribasso i programmi agonistici cioè la prestazione olimpica. Se si dovesse agire nel secondo modo allora l’attività su pista subirebbe un brusco ridimensionamento dopo essere rinata nelle ultime stagioni come dimostrano i risultati ottenuti ai recenti Europei. Di Rocco tranquillizza tutti: “Non fermeremo l’attività olimpica, non taglieremo i fondi ai ragazzi della pista e ai loro sogni di medaglia a Tokyo. Troveremo i soldi altrove“.

A pesare sulle casse sono un personale numericamente importante, le entrate ridotte dagli sponsor (si parla di appena 100mila euro nel 2017) e la sfortunata avventura dei Mondiali di Firenze 2013.

 





(foto profilo Facebook Elia Viviani)

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