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Ciclismo su pista, Coppa del Mondo 2017-2018: l’Italia brilla in Polonia con i diamanti dell’inseguimento a squadre

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L’Italia non è più una comparsa nel ciclismo su pista. Dopo i risultati soddisfacenti dei Campionati Europei, la nazionale azzurra di ciclismo su pista ha rimarcato il proprio livello di competitività anche nella prima tappa di Coppa del Mondo 2017-2018, che si è svolta negli scorsi tre giorni a Pruszkow, in Polonia, dando continuità ad un movimento che in certi versi sta diventando un punto di riferimento a livello mondiale.

La fanno da padrona i due inseguimenti a squadre, che hanno ottenuto una doppia medaglia d’oro. Sia la squadra femminile (Elisa Balsamo, Tatiana Guderzo, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi) che quella maschile (Francesco Lamon, Simone Consonni, Liam Bertazzo e Filippo Ganna) si sono presentati all’appuntamento tra le grandi favorite e non hanno fallito. Le donne non hanno nemmeno avuto bisogno di un super-tempo, mentre gli uomini si sono confermati su prestazioni comparabili a quanto espresso nell’ultimo periodo. Quanto impressiona è la solidità delle due formazioni, che non sembrano sbagliare un colpo. Da questi risultati deriva tanta fiducia perché sono il frutto di un lavoro lungo e strutturato che ha portato quattro o cinque atleti per sesso ai vertici mondiali. Questi stessi atleti, in più, si fanno anche valere nelle competizioni individuali, in cui l’Italia ormai ha diverse carte costantemente da medaglia.

Grande protagonista dell’ultimo fine settimana in terra polacca è stata Elisa Balsamo, giovane talento che può raccogliere risultati di prestigio su qualsiasi terreno. La cuneese ha ottenuto un’ottima medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale, risultato che ne sottolinea la completezza e il motore. Con questi risultati, è difficile pensare che abbandoni i velodromi prima delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Nel weekend è salita anche sul terzo gradino del podio anche nella Madison assieme a Maria Giulia Confalonieri, sempre più una certezza nelle prove di endurance, nelle quali si fa vedere con costanza nelle zone da podio. Non ha centrato la medaglia ma si è confermata ad alti livelli Rachele Barbieri, sesta nello Scratch. Ha faticato maggiormente nell’Omnium, che però è meno adatto alle sue caratteristiche.

In campo maschile, obiettivo podio centrato per Liam Bertazzo nella corsa a punti, grazie ad un finale fantastico in cui non ha mancato uno sprint mettendo in atto una splendida rimonta proprio per agguantare un terzo posto di peso da affiancare al riconoscimento meritato con il quartetto.

Come sempre, ha sofferto il settore velocità. Le giovani Elena Bissolati, Maila Andreotti e Miriam Vece hanno faticato e sono ancora piuttosto lontane dalle migliori in un settore che per ora non riesce a svilupparsi con la stessa continuità di quello endurance. Situazione comparabile in campo maschile: Luca Ceci ha potuto poco contro i big nel Keirin e nella velocità pura. Purtroppo, però, i problemi azzurri non sono risolvibili in tempi brevi anche se quantomeno le giovani stanno facendo esperienza ad alti livelli. Tra gli altri risultati, 15esimo posto per il giovane Stefano Moro nell’Omnium.

 





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Foto: Twitter Federciclismo

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